10 Novembre 2016 - 15.52

VICENZA – In scena “Ahia!”, la fiaba della vita raccontata dai bambini

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Domenica 13 novembre al Teatro Astra secondo appuntamento con “Famiglie a Teatro 16/17”, il cartellone curato da La Piccionaia per il Comune di Vicenza. Nel pomeriggio laboratorio di didattica museale a cura di Ardea.
“AHIA!”, LA FIABA DELLA VITA RACCONTATA AI BAMBINI
Teatro d’attore, pupazzi, ombre e videoproiezioni per raccontare la storia di una piccola anima che non vuole nascere perché ha paura di soffrire, ma che alla fine scoprirà la vita vale sempre la pena di essere vissuta.

Lassù (o laggiù), in quel luogo dove le anime si preparano a nascere per la prima o per l’ennesima volta, c’è un problema: una piccola anima proprio non ne vuole sapere di venire al mondo. L’Ufficio Nascite e il Signor Direttore le hanno provate tutte per convincerla, ma niente: tanto che, a forza di rimandare, è diventata… vecchia! Eppure tutti gli altri fanno la fila e si danno dei gran spintoni pur di vedere com’è fatta la Vita… Comincia così “AHIA!”, lo spettacolo che i Teatri di Bari / Progetto Senza Piume porteranno in scena al Teatro Astra di Vicenza domenica 13 novembre in doppia replica (ore 15 e ore 17), secondo appuntamento di “Famiglie a Teatro 16/17”, la rassegna del Teatro Astra curata da La Piccionaia per il Comune di Vicenza – Assessorato alla Crescita con il sostegno di MiBACT e Provincia di Vicenza. E per i piccoli spettatori dai 4 agli 11 anni, prima e dopo lo spettacolo (dalle 15 alle 16 e dalle 16.30 alle 17.30) a Palazzo Chiericati si terrà un laboratorio curato da Ardea – Associazione per la didattica museale e intitolato “Dai Giardini di Kensington, regno di Peter Pan, alle bolle di sapone di Giulio Carpioni”: un dipinto custodito in Pinacoteca che rappresenta un putto dalle grandi ali d’uccello offrirà lo spunto per raccontare la storia di un bambino , sospeso tra il “qui” e il “là”, che al vivere preferisce il sognare.

Presentato con grandissimo successo dal festival “Maggio all’Infanzia” 2016, lo spettacolo è scritto e diretto da Damiano Nirchio e nasce dalla sua esperienza come operatore sociale, attività che lo vede impegnato parallelamente a quella teatrale. In particolare, l’idea di raccontare la vicenda di un’anima che ha la possibilità di rimandare la propria nascita per la paura di affrontare le piccole e grandi difficoltà della vita è nata nel corso di una serie di laboratori con persone che avevano attraversato eventi difficili e alle quali era stato chiesto di riscrivere fiabescamente la propria esperienza con un lieto fine. Una forma di elaborazione creativa che si è trasformata, sul palcoscenico, in uno spettacolo che è un inno alla gioia della vita e che l’autorevole penna di Mario Bianchi ha definito “di grande divertimento e nel contempo di forte intensità emozionale, pieno di suggestioni poetiche e di riflessioni proposte con garbo e intelligenza”.

Sul palco Lucia Zotti e Raffaele Scarimboli danno vita ai due protagonisti: l’anziana signora che non vuole nascere e l’impiegato Topo che dalla notte dei tempi si occupa di smistare le anime all’Ufficio Nascite e viene incaricato dal Direttore in persona di occuparsi di quell’anima un po’ capricciosa… Un’anima che a ben guardare non ha tutti i torti: ha saputo infatti che sulla Terra esiste una cosa terribile a cui nessuno sfugge e che prima o poi fa dire a tutti “Ahia!”… C’è chi lo chiama Dolore, chi Fatica, Delusione o Tristezza: ad ogni modo, pare proprio che nascere non sia un grande affare. Per questo il Topo promette di togliere tutti gli “Ahia!” dalla valigia che la donna porterà con sé sulla Terra: una vita tutta rose e fiori che però, anche solo a raccontarla, non sta in piedi perché gli “Ahia!” sembrano in agguato ovunque… E così il povero funzionario avrà un bel da fare per far quadrare il racconto, a colpi di trovate esilaranti e buffe pantomime, alle prese nel frattempo con la sua attività ordinaria per far nascere ogni tipo di essere, dalle balene agli elefanti, e con un Dodo che cerca in ogni modo di eludere la sorveglianza per nascere nonostante i suoi simili siano estinti da secoli… Un vortice di invenzioni irresistibili che prendono forma tra teatro d’attore, bellissimi pupazzi, giochi d’ombre e videoproiezioni, per scoprire con il sorriso sulle labbra che, proprio come accade nelle fiabe, quegli scomodi “Ahia!” sono parte della vita proprio come lo è la felicità.

Biglietti: 6,50 euro l’intero, 5 euro il ridotto adulti e bambini. Il laboratorio costa € 4, gratuito per gli adulti accompagnatori.

Prima e dopo lo spettacolo sarà attivo l’angolo Equobar con i suoi prodotti di caffetteria, pasticceria e snack equosolidali, biologici e a km zero. A disposizione del pubblico il parcheggio gratuito del Circolo Tennis Palladio 98. È inoltre aperto a tutta la cittadinanza il parcheggio gratuito della Provincia (di fronte al teatro). Entrambi hanno capienza limitata: si consiglia di arrivare in anticipo.

Informazioni per il pubblico: Ufficio Teatro Astra, Contrà Barche 55 (Vicenza), telefono 0444 323725, info@teatroastra.it, www.teatroastra.it

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