VICENZA – “Basta nomadi a San Bortolo”

Matteo Tosetto e Ciro Ammendola, coordinatore e vice di Forza Italia Vicenza hanno emesso il seguente comunicato:

“Ci segnalano dei cittadini che camper di nomadi si sono insediati nel parcheggio adiacente al campo di atletica su via Goldoni (parcheggio giostre vicino all’area del mercato del mercoledì di San Bortolo!). Prima che il degrado intacchi anche San Bortolo, Forza Italia chiede al sindaco Variati di intervenire al più presto con un’ulteriore ordinanza colorando di rosso sulle cartine topografiche della città anche questi parcheggi che sono importanti per le attività legate al palasport. Come partito siamo molto preoccupati per l’inefficienza del Comune sul versante della lotta al degrado nelle aree pubbliche e al bivacco di famiglie nomadi che vivono allo stato brado. Ci domandiamo cosa aspetti il settore dei servizi sociali a togliere i figli a questa gente che vive di espedienti e spesso ruba. Ci domandiamo anche come faccia la massima autorità sanitaria comunale (ovvero il Sindaco) a tollerare le condizioni igieniche ai limiti dell’impossibile nelle quali vivono queste persone e ripetiamo sopratutto i bambini. E’ assolutamente necessario che si intervenga, non solo sulla sosta e sul bivacco vietandoli anche in via Goldoni, ma sul problema sociale dei minori: queste famiglie sulla carta non sono in grado di gestirli: i genitori non hanno un’attività lavorativa, non pagano le tasse, non garantiscono la frequenza scolastica obbligatoria ai bambini e ragazzini, non sono in grado di farli crescere come cittadini. Checché ne dicano i “buonisti amici degli zingari”, su questi casi noti in città non c’è alcuna tradizione culturale da salvaguardare: c’è però da salvare e offrire un futuro migliore a quei bambini e bambine che durante il giorno giocano sul cemento e sullo sterrato in condizioni igieniche pessime! Si informa che i consiglieri comunali di Forza Italia stanno producendo documenti atti a interrogare il Sindaco sulla questione sanitaria e sociale dei figli delle famiglie nomadi”.