Variati-Tosi a Roma, Bulgarini nuovo sindaco?

Un futuro neanche tanto lontano da sottosegretari nel governo Renzi per gli attuali sindaci di Vicenza e Verona? sembra di sì stando ai rumors che arrivano dai rispettivi palazzi.
Pare infatti che, dopo la batosta delle Regionali con la candidatura di Ladylike Moretti, il Presidente del Consiglio abbia intenzione di tornare ad investire sul Veneto cambiando cavalli e dando un’opportunità a Flavio Tosi, ormai sempre più lontano dal Centrodestra ed Achille Variati, di fatto l’uomo forte del PD nella nostra regione, il tutto nell’ottica di arginare lo strapotere di Luca Zaia.
Tecnicamente la strategia ci sta tutta, si parla di rimpasto di Governo nei primi mesi del 2016, ingresso dei due veneti nel maquillage che sta organizzando l’ex sindaco di Firenze per allargare il più possibile la sua maggioranza e procedere a vele spiegate sulla strada ndelle riforme isolando la sua parte sinistra e rafforzandosi al centro.
E’ chiaro che il quadro si farebbe interessante per le ricadute sul territorio.
A Verona il vicesindaco subentrerebbe a Tosi per portare il Consiglio Comunale al rinnovo l’anno dopo, quindi nel 2017 come avverrebbe in ogni caso per scadenza naturale, ma l’eretico ex segretario della Lega manterrebbe una posizione di forza utile a riorganizzare le sue truppe per mantenere il primato sulla città scaligera oltre alla personale ribalta nazionale.
Discorso diverso per Vicenza, perchè si tratterebbe di anticipare il voto al 2017, poichè il vicesindaco può sostituire il primo cittadino per un anno, poi si va alle urne, ma nel caso della città berica, Jacopo Bulgarini d’Elci si troverebbe nella favorevole condizione di fare il sindaco di fatto per un anno e, con ogni probabilità, essere il più accreditato a succedere a Variati, nonostante le manovre da tempo iniziate nel centrosinistra per individuare anche altri possibili candidati. I nomi? Isabella Sala, Antonio Dalla Pozza ed una rientrante Daniela Sbrollini che potrebbe cercare un nuovo approdo da Primo Cittadino dopo due legislature da deputato.