31 Ottobre 2018 - 17.57

LONIGO – Al Comunale Lella Costa dà voce alle Violette del mondo

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È la verve di Lella Costa a inaugurare quest’anno la stagione 2018/2019 del Teatro di Lonigo. Il sipario del Comunale si alza sabato 3 novembre, alle 21, con uno dei cavalli di battaglia dell’attrice milanese: l’acclamato monologo musicale Traviata, l’intelligenza del cuore, scritto a quattro mani con il regista Gabriele Vacis.

Lo spettacolo in un unico atto, produzione Mismaonda in collaborazione con Società dei concerti di Roma, è un omaggio a tutte le “traviate” del mondo, alle Violette vissute in ogni epoca e luogo. Un successo che da dieci anni conquista i palcoscenici di tutta Italia e che non risente dello scorrere del tempo, anzi guadagna di replica in replica bellezza e poesia.

In un’opera teatrale e musicale, Lella Costa intesse un dialogo impossibile con Violetta e Alfredo: sono i due protagonisti del celebre romanzo di Alexandre Dumas (figlio) La signora delle camelie e del libretto di Francesco Maria Piave dalle cui pagine Giuseppe Verdi trasse le parole per Traviata, il suo immortale capolavoro.

Nella pièce proposta al Comunale di Lonigo l’attrice dà voce e corpo, con un’ironia talvolta pungente, anche ad altre dive dell’amore non corrisposto: Maria Callas e Marilyn Monroe. Donne innamorate di un uomo al punto tale da abdicare la vita per lui; donne lontane tra loro, eppure simili; donne ferite che nello spettacolo diventano il pretesto per toccare con grazia e ironia, senza perdere mai di vista l’attualità, temi sociali quali la denuncia contro la prostituzione, la lotta ai pregiudizi e alle prevaricazioni. «L’intelligenza del cuore è quella messa in campo quando si ama: la capacità – afferma Lella Costa – di cambiare la propria vita quando sfugge, restituirle un appiglio quando sembra scivolare via».

Ad accompagnare il monologo sono le musiche di Giuseppe Verdi, Franco Battiato, Tom Waits e Marianne Faithfull suonate al pianoforte da Davide Carmarino; ad arricchire il dialogo intervengono le arie dell’opera verdiana cantate dalla soprano Francesca Martini e dal tenore Giuseppe Di Giacinto. A creare l’atmosfera contribuiscono infine le scenofonie e i luminismi di Roberto Tarasco oltre ai costumi di Antonio Marras.

 

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