27 Agosto 2022 - 23.50

Celebron sorpassa al Centro

L’uscita a sorpresa di Matteo Celebron spiazza il centrodestra. È infatti di queste ore l’intervista, pubblicata su una testata on line, in cui il vicesindaco – che è anche commissario provinciale del Carroccio – di Vicenza fa una dichiarazione di apertura nei confronti del cosiddetto Centro, superando in un colpo solo anni di diffidenze da una parte e dall’altra.
Cosa rappresenta l’uscita di Celebron? Sicuramente è un’altra conferma, dopo le battute di Francesco Rucco, che la campagna elettorale per le Comunali è iniziata insieme alle Politiche. Non ci saranno tempi diversi ma contestuali, lo si comprende purché tutti i soggetti politici della città sono scesi in campo con un’energia che non si riscontra fuori dai confini del Capoluogo. Ogni giorno, da quando Enrico Letta ha scelto di candidarsi da noi, il centrosinistra lancia almeno un siluro all’Amministrazione Rucco dopo un letargo che era disturbato solo da Raffaele Colombara, e sembra che la maggioranza, ora che i giochi sulle candidature alle Politiche sono fatti, abbia deciso di reagire.
Nelle settimane scorse il sindaco si è preso la scena di leader del centrodestra nel silenzio di Fdi, Lega e Forza Italia, impegnate a contendersi le candidature nei collegi giusti e nelle posizioni utili, ora però Celebron si riprende la sua parte di palcoscenico e lancia una suggestione che ti fa capire quanto sia cambiato il suo partito, apre al Centro. Ovvio, a certe condizioni, ma lo fa spiazzando gli alleati di Forza Italia, che dichiarano di esserne i templari, ma soprattutto i vicentini che guardano al progetto di Renzi e Calenda come alla vera novità politica di queste elezioni. Il messaggio di Celebron è quindi più a Dalla Rosa che a Zanettin, anche se al momento il leader di Grande Vicenza rimane un avversario di questa amministrazione, Celebron apre il ponte levatoio del Carroccio e lo invita a discutere di programmi e alleanze, ma tutto alla condizione di appoggiare il sindaco uscente. Una versione padana del campo largo che potrebbe quantomeno stimolare un dibattito che non c’è.
Insomma il segretario della Lega fa la sua mossa, apre al Centro e attende che qualcuno risponda, il problema è che l’area politica a cui il vicesindaco rivolge l’invito è, in questo momento, un arcipelago di individualità e sigle che non sono ancora riuscite ad aggregarsi in un unico soggetto politico e dichiararsi di centro è facile da dire, molto difficile da dimostrare.

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