16 Maggio 2016 - 10.21

VICENZA – Frankenstein in diretta da Londra, al teatro Comunale

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Sono quasi alla fine anche gli appuntamenti del Cinema al Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza: sono stati programmati, nel corso della Stagione, titoli molto celebri, spettacoli trasmessi in diretta dai più prestigiosi teatri del mondo, produzioni di danza classica e grandi opere liriche, spettacoli imperdibili per gli appassionati dei due generi artistici; è così mercoledì 18 maggio alle 20.15 sarà la volta del balletto “Frankenstein” trasmesso in diretta dalla Royal Opera House, mentre lunedì 27 giugno alle 20.15 la stagione dei film si chiuderà con l’opera lirica di Jules Massenet “Werther”, ispirata al romanzo epistolare di j. W. Goethe.

La danza della Royal Opera House di Londra torna dunque nella Sala del Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza con la prima mondiale di “Frankenstein”, il capolavoro gotico di Mary Shelley che sarà proiettato in diretta dal prestigioso teatro inglese mercoledì 18 maggio alle 20.15; Il celebre romanzo narra la storia di una creatura mostruosa, Frankenstein, artificialmente creata da un esperimento scientifico fatto dal Dottor Victor Frankenstein, con l’intento di ricostruire in laboratorio una vita umana ma immortale. Ma anziché ricreare l’immortalità, il Dottor Victor riesce ad ottenere solo l’infelicità dell’uomo.

Il romanzo dell’autrice britannica si trasforma in balletto nella nuova produzione del Royal Ballet firmata dal giovane e talentuoso coreografo Liam Scarlett e con Laura Morera, Federico Bonelli e Steven McRae nei ruoli dei protagonisti. Scarlett ha scelto il compositore Lowell Liebermann perché componesse una musica nuova, creata ad hoc per il suo inedito, appassionante balletto in tre atti.
L’adattamento in danza riprende in maniera fedele le tematiche originali del testo, allontanandosi dagli stereotipi horror che col tempo gli sono stati associati. La messa in scena si rivela in sintonia con il nucleo del messaggio che l’autrice intendeva trasmettere con la sua opera: le responsabilità di un progresso scientifico, che quando pretende di contrastare il destino naturale dell’uomo va contro la vita stessa, generando solo infelicità e solitudine. Sul palcoscenico viene portata grazie all’interpretazione dei bravissimi interpreti, le scene di John Macfarlane e le luci di David Finn, una vicenda che ha al centro l’amore.

E molto della bellezza della coreografia di Scarlett sta proprio nel suo intento di aderire fedelmente al modello letterario, che è poi l’origine stessa del mito.“La maggior parte delle persone ha una visione molto preconcetta di Frankenstein – racconta il coreografo – e non molti conoscono la storia in profondità. Io vedo la creatura di Mary Shelley come un bambino: non può parlare, non sa camminare ed è alla ricerca di qualcuno che lo guidi e lo ami. E’ una creatura vulnerabile abbandonata da suo “padre”, e quello che innesca la terribile catena di eventi della storia non è altro che la sensazione molto umana di sentirsi mancare la terra sotto i piedi”.

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