VALDASTICO NORD: "Si può e si deve fare anche senza l'ok di Trento"

Diventa infuocato il dibattito sulla prosecuzione della costruzione della Valdastico Nord e si apre un fronte fra Attilio Schneck (presidente della A4 Holding) e Flavio Tosi (presidente della Brescia-Padova) da una parte e dall’altra il ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio. Secondo i primi due, appoggiati dal parere del professor Enrico Grosso, ritenuto uno dei più autore­voli giuristi viventi in disciplina costituzionale contestano al ministro l’avventatezza di alcune dichiarazioni. Secondo il ministro la Valdastico Nord non si potrebbe costruire senza un parere favorevole della Provincia di Trento.
Indipendentemente dal fatto che Del Rio riesca a convincere i trentini della bontà dell’infrastruttura, il potere di veto alla provincia di Trento non potrebbe essere riconosciuto, perché l’opera è strategica e di rilevanza nazionale ed europea inserita tra le infrastrutture di rete Ten-T. Grosso non non riconosce affatto il valore insuperabile e vincolante dell’approvazione o meno da parte della Provincia di Trento su quest’opera. “Lo Stato -ha dichiarato Gorsso- ha la possibilità di procedere con l’approvazione del progetto attraverso la procedura del “dissenso”, prevista dal codice dei contratti con la possibilità di procedere successivamente con la realizzazione dell’infrastruttura avendo lo Stato nel corso degli anni esperito tutti i tentativi possibili per il raggiungimento dell’intesa con la provincia autonoma alla quale non può essere riconosciuto in alcun modo il potere di veto su un’opera strategica nazionale ed europea”.
Facile prevedere che se non arriverà l’approvazione e il ministero accetterà il dato di fatto, potrebbero partire cause milionarie nelle quali in prima linea vi sarebbero proprio Schneck e Tosi, intenzionati a chie­dere i danni.