Mutazioni Olimpiche al via: il programma della rassegna teatrale

Prende il via giovedì 12 agosto la rassegna Mutazioni Olimpiche, manifestazione teatrale che si terrà nei giardini del Teatro Olimpico e che si protrarrà fino a giovedì 26 agosto. L’ingresso agli spettacoli è ad offerta libera e senza obbligo di prenotazione, fino ad esaurimento posti.

Giovedì 12 agosto | ore 21
IO, DANTE E LA VACCA
Ippogrifo Produzioni
di e con Alberto Rizzi
In scena la vacca Beatrice nel ruolo di se stessa e Alberto Rizzi nei panni di Doro che racconta, esplora, scava e declama il testo dantesco, vero centro e fulcro dello spettacolo. In un’ora si condensano contemporaneamente una lettura, una sintesi e una illustrazione della Divina Commedia. “Bevete più Dante! Il Dante fa bene, il Dante conviene a tutte le età” 

Sabato 14 agosto | ore 21
BETONEGHE SE NASSE, NO SE DEVENTA
Teatro delle Arance
con Giovanna Digito, Stefania Florian, Claudia Digito
musica dal vivo Orchestrina Teatro delle Arance 
Ritornano le Betoneghe! Silvana, Renata e Franca sono pronte a conquistare il pubblico con le loro “ciacoe” all’insegna della comicità veneta. Non è mica colpa loro se vengono a sapere degli affari degli altri: dopotutto sono tre donne riservate, e ci provano a non spettegolare 

Mercoledì 25 agosto | ore 21
I PROMOSSI SPOSI
Teatro delle Arance
con Giovanna Digito, Silvia Cerchier, Massimo Pietropoli, Stefania Florian, Simone Sangiorgio, Cristian Ricci, Francesca Rosadi, Alessia Biral, Ilaria Mariuzzo 
Un allestimento vivace e ritmato con dialoghi, balletti, musiche ed ambientazioni che accompagneranno lo spettatore in una kermesse di spassoso divertimento! Spettacolo vincitore di numerosi premi per gradimento del pubblico, cattura anche i bambini!

Giovedì 26 agosto | ore 21
TU CHIAMALE SE VUOI … INFLUENZE
Satiro Teatro
con Gigi Mardegandi Fulvio Ervas,
regia Nora Fuser

“Ho scritto una commedia sul nostro rapporto con le epidemie influenzali. Perché sono uno specchio in cui rifletterci e perché riflettere permette, sempre, di agire meglio. E di gestire le paure, di capire i rischi effettivi. Naturalmente ho usato l’ironia. Ho cercato di promuovere il sorriso, se non come vaccino, almeno come vitamina per la mente e l’anima” (F. Ervas)