23 Maggio 2019 - 14.38

“Mio figlio disabile escluso dalla gita per méta non accessibile” ed è polemica

“Oggi mio figlio non è andato in gita scolastica perché è stata scelta una meta non accessibile per un bimbo disabile in sedie a rotelle” – inizia così un post su Facebook che da ieri sera sta facendo il giro del web sui gruppi di mamme e non, dove una mamma vicentina racconta lo spiacevole episodio di discriminazione a suo dire patito dal figlio disabile che ieri non ha potuto partecipare alla gita di classe presso le Cascate di Molina, a Fumane, un sito naturale di percorsi naturalistici che si snodano impervi tra cascate di vario genere.

“La gita è stata proposta dalla maestra primaria già a febbraio, ho fatto subito presente che non era possibile portare mio figlio, come specificato chiaramente nel sito. C’era tutto il tempo per proporre un’altra meta. Nonostante questo, con il benestare della dirigente e di tutti maestri, compreso l’insegnante di sostegno che non ha minimamente detto nulla a proposito, la gita oggi si sta svolgendo senza mio figlio”.

La scuola è la scuola primaria Giovanni XXIlI in via Faccio.

“Non si può tacere su un fatto così grave – conclude la mamma – se volete condividere il post mi fate una cortesia, è una vergogna che ci si riempia la bocca con parole tipo inclusivitá, si scrivano POF pieni di progetti che poi non si portano mai a buon fine e poi non si abbia la minima sensibilità e il minimo buon senso. Grazie a chi condividerà”.

Dopo il tam tam mediatico on-line e i tanti messaggi di solidarietà ricevuti dalla mamma del bimbo in questione, la risposta da parte del dirigente scolastico non si è fatta attendere, così come riporta nell’edizione odierna Il Giornale di Vicenza: “Il bambino poteva partecipare alla gita e ci saremmo presi cura di lui; eravamo pronti a prenotare il pullman con l’accesso per i disabili e ad affiancargli l’insegnante di sostegno ed eventualmente anche un’assistente Ulss a disposizione per queste iniziative extrascolastiche che richiedono presenze aggiuntive e un’attenzione maggiore nei confronti di chi è in difficoltà”.

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