10 Gennaio 2017 - 16.20

Meryl Streep cita anche Vicenza nel suo discorso contro Trump

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Meryl Streep protagonista ai Golden Globe negli Stati Uniti di Trump. La grande attrice, come molti altre stars hollywoodiane si era schierata con Hillary Clinton e non ha mancato di tornare sull’argomento con un lungo discorso che ha esaltato la multietnicità degli USA e il pubblico in sala. Ha chiamato in causa diversi grandi attori, tutti ‘stranieri’ e tutti americani. Fra questi anche la ‘vicentina’ Amy Adams, figlia di un militare americano di stanza alla caserma Ederle di Vicenza. Da sempre impegnata politicamente (era intervenuta anche alla convention democratica): “Apparteniamo alla categoria più diffamata in America. Pensateci: Hollywood, stranieri, stampa. Cos’è Hollywood? Tante persone che arrivano da posti diversi: io sono nata e cresciuta in New Jersey, dove ho frequentato la scuola pubblica; Sarah Paulson è stata cresciuta da una madre single; Amy Adams è nata a Vicenza, in Italia, e Natalie Portman a Gerusalemme. Ruth Negga è nata in Etiopia e cresciuta in Irlanda, Ryan Gosling, come tutte le persone più gentili, è canadese, mentre Dev Patel è nato a Londra da due genitori di origini indiane nati in Kenya. Hollywood, dunque, è piena di stranieri, per cui se dovessero cacciarli via non avreste altro da guardare se non football”.
Meryl Streep ha parlato anche direttamente di Trump: “Quest’anno ci sono state tante performance importanti ma una in particolare mi ha colpito (e non in positivo): quella in cui la persona chiamata a sedersi nel posto più rispettato del nostro Paese ha fatto l’imitazione di un reporter disabile, una persona che non poteva difendersi. Non riesco a non pensarci perché non era in un film, ma era vita reale. Quando questo istinto ad umiliare viene da un potente, è come se si desse il permesso ad altre persone di fare lo stesso: la mancanza di rispetto porta mancanza di rispetto, la violenza genera altra violenza”.
Trump ha liquidato le critiche con poche battute: “È una Hillary-lover”, ha risposto il presidente eletto in una intervista telefonica con il New York Times, spiegando di non aver visto il discorso di Streep, né la trasmissione trasmessa dalla Nbc, ma ha aggiunto di “non essere rimasto sorpreso” di essere stato attaccato dalla “gente liberale del cinema”. Il presidente eletto ha poi twittato: “È una lacchè”.

AMY ADAMS
Amy è americana ma, per una coincidenza della vita, è nata nel 1974 a Vicenza: suo padre, un militare dell’esercito americano, era di stanza alla caserma Ederle. I suoi primissimi ricordi però sono legati ad Aviano, dove ha vissuto qualche tempo respirando l’aria del Friuli: è tornata con la famiglia negli Stati Uniti solo all’età di tre anni. E la terra friulana le è tanto rimasta nel cuore da aver chiamato sua figlia, nata nel 2010, Aviana Olea in omaggio alla cittadina pordenonese: «In Italia ci sono rimasta poco, non abbastanza per imparare a parlare italiano e questo mi è sempre dispiaciuto», ha detto l’attrice. «Però quando ci sono tornata, da adulta, ho capito che quei meravigliosi luoghi d’Italia fanno parte di me».

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