In Francia raffica di dimissioni di sindaci e consiglieri: ecco perché gettano la spugna prima della fine del mandato

Battono tutti i record. In un’intervista a Le Figaro pubblicata lunedì, LR David Lisnard, presidente dell’Associazione dei sindaci di Francia (AMF), è allarmato dal fatto che “le dimissioni degli eletti locali stiano raggiungendo un livello senza precedenti” , in un contesto di “crisi civica “ , “sconforto” o addirittura “tentativi di intimidazione” dei consiglieri comunali. 

“Possiamo già affermare che su un quinto delle associazioni dipartimentali dell’AMF, queste dimissioni hanno riguardato 238 sindaci, 773 deputati e 2.976 funzionari comunali eletti, ovvero quasi 4.000 eletti che si sono dimessi dall’inizio del loro mandato nel 2020”, avverte il sindaco di Cannes. “Possiamo quindi affermare che in tutta la Francia è stata superata la soglia dei 1.000 sindaci dimissionari. Questa tendenza è ancora più rapida rispetto al precedente mandato, durante il quale le partenze erano già raddoppiate”, lamenta . “Questi dati confermano un grado di allerta, perché le dimissioni degli eletti locali stanno raggiungendo un livello senza precedenti”, avverte.

Burocrazia e attentati favoriscono una crisi di vocazioni

“Questo fenomeno è indicativo della crisi civica che si esprime in tutti gli ambiti, in un Paese segnato da aumenti di astensionismo, aggressività, ecc. Forse stiamo affrontando anche una crisi di impegno, che già percepiamo nel mondo associativo con il calo nel volontariato” , stima David Lisnard. Secondo il sindaco LR di Cannes, “l’esercizio comunale è un grattacapo burocratico” , che “stanca e peggiora” e “il moltiplicarsi dei vincoli resta la prima causa di sconforto” .

“Pesa anche l’inciviltà”, sottolinea, descrivendo “attacchi ai social network” che “colpiscono reputazioni e ledono l’onore degli eletti” , “denigrati” addirittura “tentativi di intimidazione” . “Possiamo temere uno scoraggiamento delle vocazioni, come sempre più accade. (…). La passione è ancora molto presente in molti municipi, ma attenzione!” , insiste il presidente dell’AMF.