2 Marzo 2018 - 11.41

EVASIONE FISCALE – Sequestrate 65 opere d’arte a noto imprenditore vicentino

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La Guardia di Finanza ha eseguito un ingente sequestro preventivo di 65 opere d’arte (fra cui Pomodoro, Vedova, Rondinone, e circa 15 mila euro nei confronti di un noto imprenditore geometra vicentino

La Tenenza della Guardia di Finanza di Asiago, a conclusione della complessa operazione “Il collezionista”, ha dato esecuzione, nei giorni scorsi, ad un sequestro preventivo disposto dal Tribunale di Vicenza che ha riguardato rapporti bancari per qualche migliaia di Euro e 65 prestigiose opere d’arte, per un valore complessivo di quasi 2 milioni di Euro nella disponibilità di V.B., noto imprenditore e geometra dell’Altopiano.

L’indagine di polizia economico–finanziaria scaturisce da una verifica fiscale condotta dai Finanzieri asiaghesi nei confronti del contribuente, nell’ambito della quale, mediante l’attenta analisi dei numerosi conti correnti bancari, i militari riscontravano l’accredito di ingenti somme derivanti dalla cessione di opere d’arte. Tale condotta celava un articolato sistema di evasione fiscale perpetrato anche grazie alla collaborazione di terze persone, che prevedeva l’occultamento, in magazzini di Verona riferibili ad una società creata ad hoc, dell’ingente patrimonio artistico dell’indagato.

Il professionista faceva transitare il denaro sui conti correnti di altre persone al fine di nascondere i profitti della propria attività e giustificava la propria posizione definendosi “collezionista privato”, costretto a smobilizzare il patrimonio acquisito negli anni per far fronte a un dissesto finanziario relativo a pregresse iniziative imprenditoriali nel settore del gas.

Le Fiamme Gialle, attraverso una serie di riscontri e incroci di dati, constatavano che in realtà la condotta posta in essere dal contribuente era quella tipica di un’impresa organizzata in modo commerciale dedita alla compravendita di opere d’arte. Gli approfondimenti investigativi, infatti, che portavano alla scoperta e alla perquisizione di due magazzini intestati a terzi soggetti ma di fatto nella disponibilità dell’indagato, permettevano di appurare l’organizzazione commerciale del “collezionista”, che preservava in modo minuzioso il proprio patrimonio, costituito da 879 opere.

Tali opere, tutte sottoposte a sequestro probatorio, erano infatti rigorosamente imballate ed ordinatamente posizionate su scaffali, con tanto di catalogazione, corredate di una stima del valore effettuata dal commerciante.
La gestione e la custodia delle opere giacenti nei magazzini, inoltre, era stata affidata a un collaboratore che, sulla base delle direttive impartite dall’indagato, accompagnava i galleristi per le consegne e il ritiro della merce. L’imballaggio, il trasporto, la catalogazione e l’accatastamento delle opere avveniva invece attraverso l’impiego di dipendenti delle società di cui il verificato era rappresentante legale.

Gli elementi acquisiti confermavano l’ipotesi investigativa secondo la quale la cessione e l’acquisto delle opere d’arte avveniva non già a titolo di hobby, quanto piuttosto di vera e propria attività commerciale, i cui proventi l’indagato avrebbe dovuto dichiarare all’Amministrazione finanziaria. Pertanto, i Finanzieri segnalavano la sua posizione alla Procura di Vicenza per il reato di dichiarazione infedele con la proposta contestuale dell’adozione del provvedimento ablatorio eseguito nei giorni
scorsi.

L’operazione delle Fiamme Gialle si è sviluppata facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria ed è stata condotta tanto sotto il profilo amministrativo-tributario quanto quello penale con il conseguente sequestro preventivo per equivalente del patrimonio che annovera opere di noti e prestigiosi artisti contemporanei di fama internazionale quali Emilio Vedova, Ugo Rondinone, Arnaldo Pomodoro, Yang Fudong, Anish Kapoor ed altri, nei limiti del profitto dell’attribuito reato di evasione, finalizzato alla confisca delle opere, che è obbligatoria nel caso in cui il procedimento penale si concluda con la condanna dell’indagato.

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