28 Maggio 2020 - 10.36

50mila euro per rimanere in Italia e raid punitivo: arrestati 4 romeni

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La notte scorsa, verso le due del mattino, è arrivata al 112 una richiesta di aiuto da parte di una donna che si presentava come appartenente alla nota famiglia romena dei Popescu, dicendo di essere vittima di minacce di morte da parte di alcuni connazionali, che le avevano detto di essere già in viaggio da Ravenna, per arrivare a casa sua a Rosà. L’operatore radio ha avvertito immediatamente il Vice Comandante della locale Stazione Carabinieri che, conoscendo la richiedente, il suo nucleo familiare e i recenti trascorsi storici che vedono questa famiglia coinvolta in una faida con altre famiglie romene di origine rom, sfociata in agguati di sangue e intimidazioni di tipo mafioso, che perdura da un paio di anni, si è recato, con due suoi collaboratori, immediatamente dalla donna dove nel frattempo erano già giunte due pattuglie del N.O.RM. di Bassano del Grappa. A loro la donna ha spiegato sommariamente l’accaduto e mostrato dei video di minaccia pubblicati su Facebook. Al termine del racconto, mentre i militari decidevano sul da farsi, sopraggiungeva a forte velocità, una Bmw con quattro soggetti a bordo. L’auto, i cui occupanti non si sono accorti della presenza dei militari, si è fermata bruscamente di fronte alla casa dei Popescu e tutti gli occupanti sono scesi gridando frasi incomprensibili in romeno. I carabinieri, subito intervenivano e li sottoponevano a perquisizione durante la quale, nell’auto, sono state trovate 3 spranghe in metallo e pietre di grosse dimensioni. Le persone fermate sono state identificate in BOT Stefan, italiano 25enne di origini rom, CIURARIU Ionel, romeno 30enne, SAIN Brainar, italiano di origini rom 25enne e ROSTAS Tiberius, romeno 28enne, tutti pluripregiudicati. Gli aggressori sono poi stati condotti al Comando Compagnia Carabinieri di Bassano del Grappa mentre la vittima, in sede di denuncia, riferiva che da mesi, erano vittime di un tentativo di estorsione da parte di alcuni connazionali che, per permettergli di vivere in Italia pretendevano gli fosse versata una somma in denaro pari a 50.000 euro. Poiché avevano rifiutato di versare questi soldi, i connazionali avevano organizzato la spedizione, preannunciando il loro arrivo, con dei video pubblicati su Facebook.

Ricostruita la vicenda, i 4 sono stati arrestati.

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