VICENZA – Rivolta contro l'ANCI, 12 Comuni fuori

“Non mi riconosco più in questa Anci” dichiara Giorgio Gentilin, sindaco di Arzignano dopo la conferenza stampa congiunta di 12 sindaci dell’Ovest Vicentino che hanno deciso di recedere dall’Anci. Una rottura clamorosa, che non ha precedenti e che trascinerà sicuramente altre municipalità vicentine critiche con la direzione nazionale e veneta dell’Associazione dei Comuni, ora a guida PD. L’accusa principale? “Non rappresenta più i Comuni Veneti ed è allineata politicamente alle scelte del governo che penalizzano quotidianamente l’attività dei Comuni virtuosi della nostra regione”. Oggi a Montecchio c’era il Comune ospitante assieme ad Arzignano, S. Pietro Mussolino, Brendola, Trissino, Grancona, Castelgomberto, Montebello Vicentino, Lonigo, Creazzo, Nogarole Vicentino e Gambellara. Dal 1° gennaio 2016 non ne faranno più parte. Precedentemente l’avevano fatto i Comuni di Crespadoro e di Altissimo “Sia AnciVeneto che l’Anci Nazionale” continua Gentilin “non svolgeono più il compito di sindacato dei Comuni. A livello veneto non difendono adeguatamente presso il governo centrale le esigenze dei nostri comuni virtuosi, oberati da pressione fiscale e dai tagli dei ritorni di risorse da Roma. Operiamo da anni ormai in estrema incertezza, non possiamo più fare programmi di investimenti pubblici e siamo nella condizione non poter garantire, e di sicuro non per nostra volontà, i servizi ai cittadini. Inoltre -continua Gentilin per l’Anci Veneto ho altre rimostranze da fare. Mi è stato chiuso un ufficio postale nella frazione di Tezze e l’Anci, che doveva intervenire, ritengo non l’abbia fatto. Tutto ciò è dimostrabile. Chi ha avuto taglio e chiusura degli uffici non sono, non a caso, Comuni di Centrosinistra. L’Anci è mosso da motivazioni politiche. Dopo l’era di Dario Menara, per decenni direttore e dopo l’occupazione politica del PD tutto è cambiato in peggio”