3 Novembre 2017 - 14.01

VALDAGNO – Picchia e tortura la compagna con coltello: allontanato dall’abitazione

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Maltratta la compagna, allontanato dalla casa familiare con divieto di avere contatti con la partner

Nella serata di martedì 31 ottobre, personale del Nucleo Investigativo Operativo della Polizia Locale Valle Agno, ha dato esecuzione alla “misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa”, a carico di un cinquantaduenne di Valdagno, provvedimento emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, Dott.ssa Cristina Arban, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Serena Chimichi.
La misura è scattata a seguito delle accurate indagini condotte dagli uomini del Nucleo Investigativo Operativo (N.I.O.), i quali un paio di settimane fa intervenivano presso un pubblico esercizio di Valdagno, su richiesta di una donna quarantaseienne del posto, la quale lamentava di esser stata abbandonata in loco dal proprio compagno convivente, che si era allontanato portando via con se, oltre al veicolo della donna anche i suoi effetti personali, nonché il cellulare.
Ciò che sembrava un banale litigio di coppia, si è rivelata invece una storia fatta di maltrattamenti sia fisici che psicologici ai danni della donna, la quale risultava in una posizione di netta sottomissione e fragilità nei confronti dell’uomo, oltretutto di una certa imponenza fisica.
Solo grazie allo spirito di osservazione è emersa la triste verità, infatti gli operatori del N.I.O., mentre la donna consegnava loro il documento di identità notavano all’interno della borsa un coltello intriso di sangue; alla richiesta di spiegazioni la signora con molta difficoltà riferiva di subire continue lesioni da parte del convivente.
La donna a fatica veniva convinta a ricorre alle cure mediche del locale pornto soccorso, le cui risultanze hanno confermato quanto da lei affermato, scoprendo oltremodo diverse lesioni, subite nei giorni precedenti, tra le quali un importante taglio e delle tumefazzioni estese nella zona addominale.
L’attività d’indagine proseguiva nei giorni seguenti, venivano raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo in ordine al reato di maltrattamento in famiglia. Dalle sommarie informazioni attinte dalle persone che conoscevano l’uomo, tra le quali anche quelle della ex moglie dell’aguzzino, emergevano tratti di comportamenti violenti nei confronti delle donne, scaturiti per lo più per futili od inesistenti motivi e spesso sfociati in percosse o lesioni personali, anche a seguito dell’alterazione dovuto all’abuso di sostanze alcoliche.
Ora l’uomo dovrà rispondere dei reati contestati ed in caso di violazione delle prescizioni riportate nell’ordinanza, potrebbe scattare un’aggravio della misura cautelare con la custodia in carcere.

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