25 Gennaio 2019 - 10.30

Soprana: “Trionfo del Colore non è solo logica di guadagno”

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Sono di ieri le dichiarazioni di Caterina Soprana, Presidente della IV Commissione “Sviluppo economico e attività culturali”, in merito ai dati forniti da MondoMostre sulla mostra Il Trionfo del Colore:

“Mi auguro che questi numeri mettano a tacere gufi e malelingue. Quindicimila visitatori dopo 52 giorni di mostra portano a considerare, in proiezione, un numero finale di oltre 30mila presenze.
Raramente Palazzo Chiericati ha potuto contare su simili afflussi, soprattutto se teniamo conto che il biglietto di ingresso alla mostra è dedicato, quindi non compreso in quello del museo. Lasciatemi allora ringraziare MondoMostre per la qualità e il livello artistico de Il Trionfo del Colore, apprezzata non solo da esperti del settore, ma anche da tutti i visitatori che hanno avuto il piacere di ammirarla.
Palazzo Chiericati, poi, è stata una scelta legata, oltre che ad aspetti logistici (allestimento, climatizzazione, guardiania), anche alla volontà di far dialogare il museo Pushkin con l’arte veneta nella sua sede di provenienza, ossia Palazzo Chiericati. Una scelta giusta, di cui però saremmo ingrati se ci prendessimo tutto il merito, che va invece all’amministrazione che ci ha preceduto: la convenzione sottoscritta lo scorso 8 maggio dall’allora sindaco Variati chiaramente indica come sede della mostra a Vicenza Palazzo Chiericati. Colombara, suo consigliere, che tutto sembra sapere sulla mostra, forse non ne conosce la convenzione iniziale? Il confronto con i numeri dei visitatori al Pushkin, poi, è ridicolo, vista la differenza “dimensionale” fra Vicenza e Mosca e considerato che a Mosca la visita alla mostra era gratuita in quanto compresa nel biglietto di ingresso al museo. Al di là e oltre i numeri, la location e altri dettagli organizzativi, mi piacerebbe però che della mostra Il Trionfo del Colore si parlasse in termini di valore culturale, anche per elevare un pochino il livello di discussione rispetto a quello a cui è stato relegato dalle minoranze.
Il punto è: devono essere solo i numeri il primo obiettivo di una mostra culturale? O meglio: può il mero dato numerico determinare il valore culturale di una mostra? Certo, anche i numeri fanno la loro parte in termini di indotto e di cassa di risonanza, ma fare cultura (e farla in modo serio e coraggioso) significa soprattutto produrre contenuti in grado di far crescere culturalmente la città, anche se non sempre queste azioni coincidono con numeri da capogiro, che peraltro possono essere richiamati mediante altre iniziative turistiche e commerciali, come lo stesso Vi Off sta dimostrando. “Il trionfo del colore” è espressione dei valori più alti del nostro territorio e non può essere soggetta unicamente ad una logica di guadagno. Non solo, la prestigiosa collaborazione con il Museo Pushkin ha conferito alla mostra una considerevole valenza internazionale, ben testimoniata dalle oltre 600 pagine di rassegna stampa che hanno portato il nome di Vicenza oltre i confini del territorio nazionale. Consiglierei quindi a Colombara e ai suoi colleghi di rinfrescarsi la memoria prima di tuonare contro scelte già deliberate dalla loro stessa amministrazione, disconoscendone peraltro la bontà pur di orchestrare polemiche strumentali e, ribadisco, colpevolmente mirate a minare il buon esito di una mostra che dovremmo avere tutti (soprattutto noi amministratori) interesse a sostenere e a promuovere, in quanto risorsa preziosa per la città”.

 

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