1 Aprile 2021 - 12.58

Scuola, sì ai bocciati, ma più tolleranza: studenti contrari, fioccheranno i ricorsi

Tutti promossi quest’anno scolastico devastato ancora dal COVID? Probabilmente no ma c’è un ma. Quest’anno sarà possibile bocciare, tenendo conto però della situazione pandemica che ha non ha dato ai ragazzi tutti gli strumenti per un apprendimento regolare per cui sarà prevista maggiore indulgenza dei dirigenti scolastici su questo delicato tema. Nonostante la scuola secondaria sia stata a intermittenza, tra didattica a distanza e in presenza, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha deciso di tornare all’epoca pre-Covid, dopo un anno dove erano stati tutti ammessi alla classe successiva. Una decisione che trova il plauso convinto dei dirigenti scolastici e le critiche degli studenti e delle organizzazioni sindacali. L’unico punto che accomuna tutti è la certezza che fioccheranno i ricorsi da parte dei genitori ai giudici. Tutto ora passa nelle mani delle scuole che non si accontentano della scelta dell’inquilino di viale Trastevere, ma sono già al lavoro perché – come dicono i dirigenti – “non possiamo promuovere tutti come lo scorso anno, ma non possiamo nemmeno valutare senza tener conto della situazione di quest’anno”.

A lanciare una proposta concreta è Danilo Vicca a capo del liceo artistico “Enzo Rossi” di Roma: “Dobbiamo ampliare il numero di materie (solitamente sono tre) per le quali non si è ammessi con l’insufficienza, va prevista l’obbligatorietà dei corsi di recupero con uno scrutinio a settembre, la non ammissione dev’essere un’opzione condivisa da tutto il consiglio di classe”. Vicca è pragmatico. Sa che non basterà sedersi al tavolo e valutare i voti presi: “Non possiamo pensare che quest’anno si possa bypassare la valutazione, significa perpetrare un sistema che potrebbe creare dei vulnus nelle competenze degli studenti. Tuttavia mi metto anche dalla parte del ragazzo che magari non ha avuto tutte le occasioni per fare didattica come si deve, penso alla capacità di concentrazione, alla mancanza di connessione, di device, alle difficoltà ambientali”.

A non condividere il pensiero del ministro sono molti studenti. Per Federico Allegretti, coordinatore nazionale della Rete studenti medi “vale il ragionamento dell’anno scorso. Non ci sono le condizioni per fare in maniera diversa. La stessa ministra Lucia Azzolina – ricorda – prima d’andarsene da viale Trastevere ha detto che la dad non funzionava. È legittimo che i ragazzi e le loro famiglie si appellino alla Giustizia. Non ci resta che fare un appello ai nostri docenti perché tengano conto del disagio che abbiamo subito”. Considerazioni che non sono condivise da tutti i ragazzi. Secondo un sondaggio di Skuola.net, infatti, il 56% degli studenti è contro il tutti ammessi.A difendere gli alunni è, invece, Pino Turi, segretario nazionale della Uil Scuola: “Lo Stato è stato di fatto inadempiente perché non ha dato ai ragazzi quello che avevano il diritto di avere, ossia l’istruzione. C’è da bocciare il Governo non gli studenti”.

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