19 Dicembre 2016 - 17.27

SCHIO – Aggredito e rapinato titolare del Bar Scledum, la protesta di PrimaNoi

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Il titolare del Bar Scledum di piazzetta Garibaldi a Schio, Stefano Poli, è rimasto vittima di una rapina ieri sera. L’uomo è stato aggredito e poi colpito al volto con una bottiglia di vetro prima di essere rapinato dell’incasso della giornata. Poli è stato colto di sorpresa mentre stava tornando verso casa. Ad agire sarebbero stati tre individui nordafricani e sull’episodio stanno indagando i carabinieri di Schio.

Su questo ed un altro episodio interviene il comitato PrimaNoi con un comunicato stampa. “Nel pomeriggio di ieri c’é stato a Schio un tentativo di rapina a mano armata (la pistola pare fosse finta) -recita il documento- sventato da un coraggioso cittadino, in serata sempre a Schio è stato rapinato il titolare del bar Scledum da tre nordafricani che l’hanno colpito in pieno volto con una bottiglia, mentre la settimana scorsa ancora a Schio è stata aggredita e rapinata una signora di 83 anni, anch’essa finita in ospedale e ricoverata per una notte a causa di un taglio alla testa e una botta all’anca.
“Questi sono solo gli ultimi fatti di cronaca più gravi denunciati in questi giorni che fanno emergere un quadro poco rassicurante sul fronte della sicurezza nell’alto vicentino e in particolare a Schio” -denunciano gli esponenti del comitato di cittadini PrimaNoi.
Il comitato, nel sottolineare una “generale e crescente preoccupazione verso l’escalation di furti e rapine” in tutto l’alto vicentino, annuncia che sta lavorando per la presentazione di un progetto che si propone di affiancare le forze dell’ordine nel controllo del territorio.
“Da pochi giorni abbiamo aperto una pagina Facebook per raccogliere notizie ma sopratutto per attivare una rete tra cittadini” -spiega il portavoce Alex Cioni. “Riteniamo di vitale importanza non lasciare alle sole forze dell’ordine il controllo del territorio, le quali purtroppo si ritrovano ad operare in precarie condizioni per la scarsità di uomini, mezzi e risorse”.
L’intenzione di PrimaNoi è di creare le condizioni per “costruire un rapporto di convivenza tra cittadini che rientri in un insieme di valori di cui la sicurezza è uno dei pilastri senza la quale viene meno anche la stessa libertà”. Per entrare nel concreto, la proposta del comitato è di “attivare dei gruppi territoriali di quartiere che sviluppi il tema del controllo del territorio attraverso una rete tra vicini di casa che si occupi nel prestare attenzione non solo al proprio giardino”.
L’dea del comitato non è di mettere in campo delle ronde, “anche se non lo possiamo escludere” precisa Cioni, ma di portare nel territorio un’esperienza che già esiste e si rifà al “controllo di vicinato”. “Esperienza che ha già avuto buoni riscontri in altre situazioni simili alla nostra e che – conclude Cioni può funzionare anche nell’alto vicentino se i cittadini sono disponibili a collaborare tra loro ritornando ad un sistema di relazioni che riaccenda anche nei rapporti umani quel sentirsi appartenenti ad una comunità e non più solo degli individui spesso sconnessi dalla realtà circostante”.
L’altro dato incontrovertibile secondo PrimaNoi che dovrebbe far riflettere le autorità politiche è la “evidente relazione tra alcune tipologie di crimini e alcune fasce di cittadini stranieri. “Un elemento oggettivo -conclude il portavoce Alex Cioni- che non va sottovalutato o edulcorato con analisi sociologiche tipiche di chi per questioni ideologiche nega anche l’evidenza dei fatti”.

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