Monaco – Richiedente asilo afghano con l’auto su manifestazione sindacale: un morto e decine di feriti

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Momenti di terrore nel centro di Monaco, dove un’auto ha travolto la folla durante una manifestazione del sindacato Ver.di. L’attacco, avvenuto intorno alle 10:30 nei pressi di Stiglmaierplatz, ha provocato almeno 28 feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. Una donna ha perso la vita, mentre tra i feriti risultano anche alcuni bambini, uno dei quali in pericolo di vita.
Il primo ministro della Baviera, Markus Söder (CSU), ha definito l’accaduto un “attacco”. Secondo le prime ricostruzioni, l’autista della Mini Cooper ha superato un’auto della polizia prima di schiantarsi contro il corteo. Gli agenti hanno sparato contro il veicolo prima di arrestare il conducente, identificato come Farhad N., 24enne afghano, la cui richiesta di asilo in Germania era stata respinta.
Indagini in corso
L’Ufficio centrale bavarese per l’estremismo e il terrorismo della Procura generale ha assunto la direzione delle indagini. Secondo informazioni della Süddeutsche Zeitung, il sospettato, nato a Kabul nel 2001, era arrivato in Germania nel 2016 e viveva a Monaco con un permesso di tolleranza, che sospendeva la sua espulsione. Sebbene non fosse noto alle autorità per legami con il terrorismo, gli investigatori stanno analizzando suoi possibili post islamisti sui social media.
Il ministro dell’Interno bavarese Joachim Hermann ha riferito che il sospettato era già noto alle forze dell’ordine per reati minori, tra cui furti e spaccio di droga.
Il profilo dell’attentatore
Man mano emergono nuovi dettagli sul sospettato. Secondo fonti della sicurezza citate dalla Süddeutsche Zeitung, Farhad N. è nato a Kabul nel 2001 ed è arrivato in Germania nel 2016, dove risulta registrato a Monaco di Baviera. In passato, non era noto alle autorità federali e statali per attività estremiste, ma gli investigatori stanno ora valutando possibili segnali di radicalizzazione. Sono in corso accertamenti sui suoi profili social alla ricerca di eventuali contenuti di matrice islamista.
Secondo l’agenzia di stampa tedesca dpa, inizialmente il giovane era stato affidato a un istituto di assistenza minorile e si ritiene abbia soggiornato in Italia prima di stabilirsi in Germania. Dopo poche settimane dal suo arrivo, ha presentato richiesta di asilo, respinta nel settembre 2017. Successivamente ha presentato ricorso, senza successo, e nell’autunno del 2020 gli è stato notificato l’ordine di lasciare il Paese.
Tuttavia, chi non può essere espulso per motivi specifici – ad esempio per mancanza di documenti, problemi di salute o figli minorenni con permesso di soggiorno – riceve un permesso di tolleranza, una misura temporanea che sospende l’allontanamento dal territorio tedesco.
Reazioni politiche e internazionali
L’episodio avviene a pochi giorni dalle elezioni anticipate in Germania e alla vigilia della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, che vedrà la partecipazione del vicepresidente USA J.D. Vance e del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha condannato l’attacco, definendolo un “atto orribile”, e ha chiesto l’espulsione immediata del sospettato. Anche il vice-cancelliere e candidato dei Verdi, Robert Habeck, ha espresso solidarietà alle vittime e ha chiesto un rapido chiarimento sulle dinamiche dell’attacco. Alice Weidel, leader dell’AfD, ha invece colto l’occasione per chiedere un immediato “cambio di rotta nella politica migratoria”.
Sindacati sotto shock
Il sindaco di Monaco, Dieter Reiter (SPD), ha dichiarato: “Sono profondamente scosso. I miei pensieri sono con i feriti e le loro famiglie”. Claudia Weber, leader di Ver.di a Monaco, ha parlato di un “evento incredibile”, mentre il presidente del sindacato, Frank Werneke, ha espresso “sgomento e dolore per quanto accaduto durante una manifestazione pacifica”.
Le indagini proseguono per chiarire il movente e accertare eventuali legami con ambienti estremisti.