23 Luglio 2020 - 9.45

Il Veneto perde 785 ettari: preoccupa lo sviluppo degli impianti fotovoltaici a terra

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“Basta campi coltivati a fotovoltaico. È da anni che lo andiamo affermando, ma ora la situazione è diventata davvero preoccupante. Si sommano un insieme di fattori: cambiamenti climatici, consumo del suolo e, non certo da ultimo, l’installazione indiscriminata di pannelli fotovoltaici a terra”. Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, commenta i dati Ispra da cui si evince che il Veneto è la regione che consuma più suolo in Italia. Nel 2019 ha perso ulteriori 785 ettari, e se il dato migliora rispetto ai due anni precedenti, non è certo un primato di cui andare fieri.

Sono ben 227.362 gli ettari urbanizzati a livello regionale.

Tra le province che hanno sottratto terreno all’agricoltura spicca Verona con 253 ettari, seguita da Treviso con 182, Venezia con 140 e Padova con 97, ma Vicenza non è affatto da meno, infatti si attesta a 74 ettari di suolo sottratto alle coltivazioni.

“Un sacrificio di superficie agricola a favore di poli logistici, insediamenti commerciali, infrastrutture. Preoccupante – aggiunge Cerantola – è il rinnovato interesse per la coltivazione di pannelli solari già presenti in 671 ettari. Mentre il movimento degli ambientalisti chiede di poter aggredire senza alcuna cautela il suolo per assolvere alla produzione di energia solare, altri chiedono in modo ragionevole una pianificazione: il recente protocollo siglato da Coldiretti e l’associazione Italia Nostra promuove azioni per la valorizzazione dei beni culturali, dell’ambiente urbano, rurale e naturale e sostenere forme di produzione sostenibili”.

La situazione regionale va adeguatamente normata. “La legislazione regionale ha rallentato la cementificazione sfrenata – conclude il presidente di Coldiretti Veneto, Daniele Salvagno – ma su questo tema è necessario fare ancora di più. In questa direzione va la richiesta di Coldiretti Veneto alla Regione del Veneto di porre il divieto generalizzato all’insediamento di impianti fotovoltaici a terra in tutte le aree agricole così come vengono indicate dal PCTR. Serve una politica di assoluta salvaguardia di queste zone stabilendo la inidoneità alla realizzazione degli impianti fotovoltaici sul suolo agricolo, lasciando aperta la possibilità di installazioni esclusivamente sulle superfici coperte e/o pavimentate dei manufatti esistenti”.

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