12 Luglio 2023 - 14.05

Il caldo mette in ginocchio le mucche: -10% la produzione di latte

Il grande caldo assedia le stalle, dove le mucche, stressate da alte temperature e afa, stanno producendo fino al 10% di latte in meno, nonostante l’entrata in funzione di doccette e ventilatori per rinfrescare l’ambiente. È l’allarme lanciato da Coldiretti Vicenza in riferimento all’ondata di calore che si è abbattuta nel Vicentino, così come nel resto dell’Italia, con temperature fino a 40 gradi, che rappresentano una dura prova per le persone, ma anche per gli animali.

“Per le mucche il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. Per questo – spiega il presidente di Coldiretti Vicenza, Pietro Guderzo – sono già scattate le contromisure anti-afa nelle stalle, dove gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo, perché ogni singolo animale arriva a bere, con le alte temperature di questi giorni, fino a 140 litri di acqua, contro i 70 dei periodi meno caldi. Nelle stalle sono entrati in funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura ed i pasti vengono dati un po’ per volta, per aiutare le mucche a nutrirsi al meglio”.

La situazione è preoccupante, in un 2023 che si classifica finora nella top ten degli anni più caldi di sempre, con una temperatura superiore di 0,43 gradi la media storica che lo classifica all’ottavo posto tra le più alte mai registrate nel periodo dal 1800, quando sono iniziate le rilevazioni, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Isac Cnr nel primo semestre del 2023.

“Va dato atto – conclude il presidente Guderzo – che negli anni gli allevatori vicentini hanno dimostrato una crescente attenzione al benessere animale, anche apportando alle strutture delle innovazioni che vanno proprio nella direzione di consentire agli animali condizioni di vita sempre migliori. Un atteggiamento doveroso, in linea con i principi dell’agricoltura di Coldiretti e che va incontro anche alle richieste di un consumatore sempre più attento a come vengono realizzate le diverse produzioni”.

Nel Vicentino, provincia da sempre vocata per la produzione del latte, si è trattato del terzo anno più caldo, con l’anomalia del periodo che è stata di ben 0,80 gradi superiore la media. Si conferma, dunque, la tendenza al surriscaldamento del territorio, in particolare nell’ultimo decennio e, nell’ordine nel 2022, 2018, 2015, 2014, 2019 e 2020.

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