Francia – Smantellata rete di pedofili: vescovo gallicano si getta dalla finestra

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI TVIWEB PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO
Uno dei 55 uomini arrestati in Francia questa settimana nell’ambito della maxi operazione contro una rete di traffico sessuale minorile ha tentato il suicidio nella mattinata di venerdì 23 maggio. Si tratta di Raphaël S., 45 anni, vescovo gallicano, attivo su Telegram, che si è lanciato da una finestra del terzo piano a Geispolsheim, nei pressi di Strasburgo, mentre si trovava in casa di un parente. Ora versa in gravi condizioni in ospedale.
Secondo quanto riferito dal procuratore Clarisse Taron, l’uomo avrebbe dovuto comparire davanti alla corte di Strasburgo nel pomeriggio. Ora si trova in coma e la sua vita è in pericolo, come riportato dal quotidiano Dernières Nouvelles d’Alsace.
Un’inchiesta durata dieci mesi
Il tentato suicidio avviene all’indomani di un’operazione condotta dall’Office central de lutte contre la criminalité liée aux mineurs (OFMIN), culminata tra lunedì 19 e giovedì 22 maggio dopo dieci mesi di indagini. L’inchiesta era partita la scorsa estate con l’arresto dei primi sospettati, accusati di aver abusato di minori e di aver condiviso i contenuti delle violenze su Telegram.
Le accuse nei loro confronti vanno dal possesso alla distribuzione e consultazione abituale di materiale pedopornografico, in molti casi riguardante bambini sotto i dieci anni. Per alcuni degli indagati, le accuse includono anche tratta di esseri umani, reato che in Francia può comportare l’ergastolo.
I profili degli arrestati
Gli arrestati, di età compresa tra i 25 e i 75 anni, provengono da 42 diversi dipartimenti francesi. Tra loro figurano un prete, un nonno, un insegnante di musica, un autista di ambulanza, e persone insospettabili descritte come “buoni padri di famiglia” o single. Molti avevano contatti diretti con minori, in ambito familiare o professionale.
Secondo il commissario Quentin Bevan, responsabile della divisione operativa dell’OFMIN, tutti gli arrestati erano in qualche modo collegati a pedofili già incarcerati, definiti “estremamente pericolosi”.
L’indagine è ancora in corso e coinvolge 42 procure distrettuali, in attesa di una possibile centralizzazione del fascicolo a livello nazionale. Nel frattempo, le autorità continuano a raccogliere prove e identificare ulteriori sospetti in quello che si configura come uno dei più vasti scandali di pedocriminalità mai scoperti in Francia.