12 Maggio 2014 - 14.21

Maltauro ammette l’addebito e vuole “cantare”

Maltauro

Enrico Maltauro “canta” ed ammette il versamento della mazzetta ma, c’è un ma, che significherebbe contestualizzazione della sua posizione negli eventi contestatigli e che lo hanno condotto in carcere.
Sono iniziati questa mattina davanti al gip di Milano Fabio Antezza gli interrogatori dei sette arrestati, giovedì scorso, nell’inchiesta della Procura di Milano con al centro presunte irregolarità su una serie di appalti, tra cui alcune gare dell’Expo, di ospedali lombardi e della societa’ pubblica Sogin che si occupa di smaltimento di scorie nucleari.
L’imprenditore vicentino Enrico Maltauro come detto ha ammesso i fatti “nella loro materialità” cosi’ come sono stati contestati ma si e’ riservato di chiarire la sua posizione a breve in uno o piu’ interrogatori davanti ai pm Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio. Maltauro, nel carcere di Opera, davanti anche ai pm, a precisa domanda del giudice non ha negato dunque i fatti contestati ed anche, peraltro, filmati dagli investigatori. Ma ha aggiunto anche di volerli spiegare in un interrogatorio che verra’ concordato con la Procura nei prossimi giorni. Da quanto e’ stato riferito, poi, l’imprenditore, difeso dall’avvocato Paolo Grasso, ha fatto un inquadramento generale della sua carriera di imprenditore e ha sostenuto che con Cattozzo aveva un rapporto professionale. L’avvocato ha spiegato che il suo assistito “e’ sereno e ha fiducia di poter chiarire con i magistrati”.
ENRICO MALTAURO – Si tratta dello stesso amministratore delegato del Gruppo Maltauro, peraltro già silurato con un comunicato stampa dagli incarichi, una delle più grandi imprese di costruzioni nazionali con cantieri aperti sia in Italia che all’estero. L’impresa si è aggiudicata gli appalti milanesi per la realizzazione delle architetture di servizio della piattaforma Expo e delle opere del “Progetto Vie d’Acqua Sud” previste dall’esposizione universale. Ma non solo. Secondo la magistratura Maltauro, sarebbe la “testa” di quella che in Procura che è stata battezzata come “compagnia degli appalti“: per l’accusa è lui l’uomo di riferimento della cupola politico-economica milanese che fino a oggi ha gestito parte degli affari dell’esposizione universale. Una cupola formata dal direttore generale di Expo Spa 2015 Angelo Paris, l’ex senatore di Forza Italia Luigi Grillo, l’ex direttore generale di Infrastrutture Lombarde Antonio Rognoni, già agli arresti domiciliari per un’altra inchiesta di un mese fa, il mediatore Sergio Cattozzo e tre protagonisti della prima stagione di Mani Pulite: l’allora segretario amministrativo della Dc milanese Gianstefano Frigerio, l’ex funzionario del Pci-Pds Primo Greganti detto “compagno G” e, appunto, il vicentino Enrico Maltauro già indagato negli anni ’90.

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