27 Aprile 2023 - 11.44

UE ed emissioni – Le stalle sono salve: non sono paragonate ad industrie

“Le stalle non devono essere paragonate alle grandi industrie in fatto di emissioni”: il presidente di ARAV, l’Associazione regionale allevatori del Veneto, Floriano De Franceschi, è soddisfatto della decisione assunta nei giorni scorsi dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, che boccia la recente proposta della Commissione Europea che rischia di far chiudere le stalle italiane ed europee. “Le produzioni straordinarie della nostra terra sono salve, perché sono salve le nostre stalle – commenta il presidente De Franceschi – grazie alla decisione assunta, a larga maggioranza, in Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, contro l’inserimento degli allevamenti nella nuova Direttiva sulle emissioni industriali. Anche la zootecnia veneta ed italiana tira un sospiro di sollievo”.

Una decisione importante, che preserva anche da ulteriori oneri a carico dei settori suinicolo ed avicolo e viene incontro a quanto sollecitato dal sistema allevatoriale italiano, che aveva a più riprese sottolineato l’assurdità tecnica e scientifica di assimilare l’attività delle nostre stalle a quella di stabilimenti industriali.

La Commissione Europea, infatti, aveva proposto di ampliare le attività ricomprese nella Direttiva sulle emissioni agli allevamenti bovini con numero di capi superiori a 150 unità. “Ciò avrebbe portato alla chiusura di molte stalle venete – prosegue il presidente De Franceschi – con la conseguente perdita del valore economico e sociale, ma anche ambientale, della zootecnia italiana, considerata la vocazione della nostra regione”.

La zootecnia nazionale e continentale, invece, hanno compiuto negli ultimi anni considerevoli sforzi per accrescere il grado di sostenibilità delle aziende, tant’è che su scala globale ciò fa registrare i migliori risultati in termini di impatto ambientale, favorendo la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.

Anche i dati che stanno emergendo all’interno del Progetto LEO (Livestock Environment Opendata – www.leo-italy.eu), frutto di rilevazioni effettuate in singoli allevamenti, confermano che, in realtà, l’impatto della zootecnia in termini di emissioni nell’ambiente è di gran lunga inferiore a quanto contenuto nelle informazioni generalmente veicolate dai media negli ultimi tempi, provenienti dalle fonti più disparate.

 “Rivolgiamo un plauso all’eurodeputato italiano Paolo De Castro, relatore in Commissione Agricoltura al Parlamento Europeo – conclude il presidente De Franceschi – che ha sostenuto l’infondatezza della proposta dell’esecutivo Ue, che nell’ambito dell’obiettivo di riduzione dei gas serra rischiava di sottoporre gli allevamenti al giogo di pesanti autorizzazioni sempre più stringenti ed onerose, mettendone a rischio la sopravvivenza. Ci auguriamo che anche il prossimo passaggio in Commissione Ambiente confermi una impostazione non vessatoria nei confronti della zootecnia”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
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UNICHIMICA

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