9 Settembre 2022 - 11.33

Turismo estivo a Vicenza: è andata bene, ma c’è preoccupazione per il futuro

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Le risposte ad un questionario inviato da Confcommercio Vicenza a hotel, ristoranti e bar della provincia “fotografa” il periodo giugno-agosto

“Il lavoro c’è, ma i costi delle materie prime e soprattutto dell’energia e del gas non permettono di vedere il futuro con fiducia”. A scattare la fotografia dell’andamento della stagione estiva 2022 è il commento scritto da un operatore che ha compilato il questionario inviato a fine agosto da Confcommercio Vicenza alle imprese del turismo della provincia. E a guardare i dati del campione di aziende che hanno risposto all’indagine, circa 200 tra ristoranti, bar e strutture ricettive, è proprio così.
Focalizzandoci sui pubblici esercizi, il 39,1% dei locali che hanno risposto al questionario associativo ha definito l’andamento della stagione estiva (da giugno ad agosto 2022) discreto, un 34,8% buono il 9,6% ottimo. Un locale su 6, però, il 16,5%, ritiene di aver riscontrato un andamento pessimo nei tre mesi estivi. Che il piatto della bilancia sia comunque spostato più sul positivo lo conferma un’altra risposta al questionario di Confcommercio, relativa al trend della clientela: per il 55,8% dei ristoranti e bar che hanno risposto al questionario la clientela è aumentata nel confronto con lo stesso periodo del 2021, per il 10,4% è rimasta invariata, mentre è diminuita per il 33,8%. Altro aspetto sondato dal questionario Confcommercio è l’importo medio degli scontrini: per il 35,1% degli operatori interpellati in questa stagione estiva l’importo è aumentato rispetto all’estate 2021, contro un 20,2% che lo ritiene invece diminuito. Il 44,7% afferma che sia rimasto invariato.
E anche le prospettive per settembre sono sostanzialmente positive: il 42,2% prevede un mese discreto sul fronte dei risultati dell’attività, un 28,5% crede sarà un buon periodo e solo un 2,6% punta sull’ottimo. Più di un quarto delle imprese, però, “vede nero”: il 26,7% ritiene che settembre sarà un mese pessimo sul fronte degli affari. A pesare, anche in questo caso, le incognite dei rincari di materie prime ed energia, sintetizzati in un altro commento lasciato da un operatore che riassume un leitmotiv generale: “in autunno e inverno sarà dura”.
La “musica” non cambia molto se si analizzano i dati dei questionari somministrati alle imprese ricettive. La stagione estiva 2022 è giudicata ottima per il 19% di chi ha risposto, buona per il 42,9% e discreta per il 28,6%. Per il 9,5% degli operatori, invece, è stata una stagione pessima.
Per la maggior parte delle aziende che hanno risposto al questionario, il 58%, la clientela è aumentata rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il restante ritiene sia rimasta invariata o (in pochissimi casi) leggermente diminuita. La permanenza media di chi alloggia nelle strutture ricettive è rimasta stabile per il 52,6% dei rispondenti rispetto a giugno-agosto 2021, ma per un 26,3% è anche aumentata. Solo il 21,1% la giudica in diminuzione. Decisamente cresciute, invece, nella percezione degli operatori, le presenze straniere: nel confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso il 47,4% le ritiene aumentate e solo il 10,5% diminuite. Stabili, invece, per il 42,1% dei rispondenti. Anche le prospettive per settembre rimangono positive: sarà un buon mese, dal punto di vista del lavoro, per il 38% di chi ha risposto al questionario, mentre il 52.4% lo prevede discreto. Gli ottimisti e i pessimisti si equivalgono attestandosi, entrambi, al 4,8%. Anche qui il commento di un operatore appare una buona sintesi del sentiment del settore: “stagione ottima, grazie al meteo e prospettive buone – scrive il titolare di un hotel -. Preoccupa però l’aumento dei costi energetici”.
L’analisi di Ernesto Boschiero, direttore di Confcommercio Vicenza, tiene conto delle preoccupazioni degli operatori: “Siamo ancora in pieno recupero rispetto al periodo pre-covid, ma è indubbio che fino ad ora il 2022 sta registrando una curva positiva dal punto di vista della clientela per buona parte degli operatori del turismo, complice anche un buon ritorno di presenze straniere – afferma -. Molti stanno vivendo, però, il paradosso degli incassi che salgono, rispetto quanto meno al 2021, e dei guadagni che diminuiscono vertiginosamente per il caro bollette e materie prime. Tutto questo con la consapevolezza – aggiunge Boschiero – che se si aumentano i prezzi la clientela si allontana. Un rebus che purtroppo non ha soluzioni facili, a meno di interventi ancor più efficaci, sia a livello governativo che in UE. Dobbiamo necessariamente arrivare, come chiesto da Confcommercio su tutti i tavoli – conclude il direttore di Confcommercio Vicenza – nell’immediato ad un aumento del credito d’imposta sull’energia ed un ampliamento della rateizzazione delle bollette, rilanciando poi, in sede europea, la necessità di fissare un tetto al prezzo del gas che ha raggiunto quotazioni insostenibili”.

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