2 Dicembre 2020 - 16.15

Quattro nuovi mammografi per l’Ulss 8… e l’attività di screening continua

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Dall’inizio dell’anno sono stati quasi 95 mila i cittadini che hanno ricevuto l’invito a effettuare un esame gratuito

Nonostante i nuovi picchi di contagi e ricoveri raggiunti in questa “seconda ondata” dell’emergenza Covid-19, l’ULSS 8 Berica prosegue regolarmente l’attività degli screening oncologici, anzi rilancia l’impegno con nuovi investimenti. L’ultimo, di assoluto rilievo, riguarda l’acquisto di 3 mammografi di ultima generazione per gli screening del tumore al seno, da pochi giorni installati negli ospedali di Vicenza, Montecchio Maggiore e Noventa Vicentina, per un investimento complessivo di 815 mila euro (compresa l’assistenza tecnica e la manutenzione per i prossimi 9 anni), ai quali si aggiunge un 4° mammografo donato recentemente dalla Fondazione San Bortolo per gli ambulatori d Sandrigo, del valore di 143 mila euro.

Le nuove apparecchiature sono dotate delle più moderne tecnologie, consentendo un significativo miglioramento della velocità di acquisizione ed elaborazione delle immagini, oltre che una migliore capacità di visualizzazione, a beneficio della qualità della diagnostica.

«Questo importante investimento – sottolinea il Direttore Generale Giovanni Pavesi – si inserisce nell’ambito di un impegno più ampio che come ULSS 8 Berica stiamo portando avanti per garantire la continuità dell’attività degli screening oncologici. Durante il lockdown della primavera scorsa avevamo sospeso come tutti il programma, ma non appena è stato possibile l’abbiamo subito ripreso e oggi, nonostante il grande sforzo di personale e organizzativo che stiamo affrontando per gestire l’emergenza Covid, non abbiamo voluto interromperlo nuovamente, anzi sta proseguendo in modo del tutto regolare, tanto è vero che, per gli screening di 2° livello, passano solo pochi giorni tra il primo esame e la richiamata per fissare l’approfondimento diagnostico, nei casi in cui questo risulta necessario».

Proprio grazie a questo impegno dall’inizio dell’anno a oggi sono circa 95 mila i cittadini che hanno ricevuto l’invito a effettuare un esame gratuito nell’ambito degli screening oncologici, e diverse centinaia riceveranno l’invito nelle prossime settimane.

Più in dettaglio, per lo screening del tumore al seno, rivolto alle donne tra i 50 e i 74 anni e ripetuto ogni 2 anni, da gennaio ad oggi sono state invitate 26.200 donne e di queste hanno aderito all’invito in 15.700 (il 60% del totale, ma la percentuale arriva al 71% considerando le donne che hanno effettuato il controllo di propria iniziativa presso altre strutture). Di queste, per 1.900 si è reso necessario un approfondimento diagnostico di 2° livello e per 108 è stato programmato ed eseguito un intervento di qualche tipo.

C’è poi lo screening citologico, eseguito mediante pap test nelle donne tra i 25 e i 29 anni (ogni 3 anni) e tramite il test HPV nelle donne tra i 30 e i 64 anni (ogni 5 anni). In questo caso le donne già invitate nei primi 10 mesi di quest’anno sono state 23.000, con un’adesione del 46% (pari a 10.500, ma si arriva al 53 % considerando anche chi ha svolto l’esame autonomamente). In 303 casi (circa il 3 %) si è reso necessario un approfondimento diagnostico, che ha portato per 130 donne alla necessità di una procedura interventistica.

Infine vi è lo screening per il tumore del colon-retto, offerto gratuitamente ogni due anni agli uomini e alle donne di età compresa fra i 50 e i 69 anni, che consiste nella ricerca di sangue occulto nelle feci. In questo caso i cittadini invitati nel corso del 2020 fino a oggi sono stati oltre 45.800, con un’adesione del 50,6% (51,5%), pari a oltre 23.000 esami effettuati. Per 1.048 utenti (4,5%) si è reso necessario un esame di 2° livello mediante colonscopia, individuando in 20 di loro forme tumorali che sono state rimosse.

«L’attività di screening continua a svolgersi in modo del tutto regolare – sottolinea il dott. Rinaldo Zolin, direttore della Centrale Unica Screening dell’ULSS 8 Berica – anche se abbiamo una quota di utenti da recuperare, sia per effetto del lockdown della primavera scorsa, sia perché successivamente abbiamo dovuto riorganizzare alcune attività procedendo con un ritmo rallentato per consentire l’applicazione delle misure anti-contagio che rimangono sostanzialmente ancora in essere. Tuttavia stiamo recuperando».

Fondamentale, però, è che i cittadini aderiscano agli screening, superando eventuali timori legati all’attuale situazione: se infatti per lo screening al seno la percentuale di adesione in questo 2020 risulta addirittura più alta di 5 punti percentuali in questo rispetto al 2019, per lo screening citologico vi è stata una flessione di quasi 3 punti percentuali e per lo screening colon retto la diminuzione dell’adesione è stata ancora più evidente (- 18,3% rispetto all’anno precedente). «Il calo è abbastanza generalizzato, ma rispetto ad altre aziende socio-sanitarie – sottolinea il dott. Salvatore Barra, Direttore Sanitario dell’ULSS 8 Berica – le nostre percentuali di adesione si sono mantenute mediamente più alte. Questo premia il nostro sforzo per riprendere subito l’attività dopo il lockdown, non appena è stato possibile, ma è importante che queste percentuali di adesione siano sempre più alte. Per chi dovesse ricevere l’invito, voglio sottolineare che non devono avere timore di recarsi nelle nostre strutture: garantiamo l’assoluta sicurezza dei percorsi per gli utenti che devono effettuare gli screening, che sono fondamentali per tutelare la salute dei cittadini. Oggi saltare uno screening rappresenta potenzialmente un rischio certamente superiore rispetto a recarsi in sicurezza nei nostri centri».

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