20 Gennaio 2022 - 17.38

POMARI – Rucco: “Il Comune non può cambiare destinazione urbanistica, se non sborsando milioni di euro”


“Ai Pomari il Comune non può modificare la destinazione urbanistica dell’area salvo restituendo al privato parte degli 8 milioni di euro già spesi da quest’ultimo per le opere di urbanizzazione e altri svariati milioni di euro pari alla differenza di valore tra vecchia e nuova destinazione. I giudici amministrativi hanno già condannato altri Comuni a pagare, oltre ad una serie di altre voci, anche gli importi generati dalla perdita di valore della capacità edificatoria prodotta da varianti urbanistiche. Differenti ipotesi edificatorie, quindi, dovevano essere avanzate diversi anni fa, prima che il privato realizzasse le opere, non certamente a ridosso della domanda di autorizzazione”.

A chi in questi giorni avanza perplessità sul completamento del Piruea Pomari risponde così il sindaco Francesco Rucco, ricordando che l’intervento discende da scelte pianificatorie assunte dal Comune nel 2003 e confermate nel 2011 con il recepimento delle norme attuative.

Preso atto del diritto consolidato del privato, l’amministrazione ha però dettagliato e inviato al Comitato tecnico provinciale Via ben 28 prescrizioni sulle opere complementari infrastrutturali e viabilistiche e sul parco pubblico di 26 mila metri quadrati che la società promotrice dell’intervento dovrà realizzare a sue spese nell’ambito del piano. 

Tali prescrizioni riguardano gli ambiti ambientali, delle infrastrutture e della mobilità e si riferiscono, tra l’altro, alla definizione dettagliata delle piantumazioni distribuite negli spazi complessivi; a un assorbimento maggiore di CO2 rispetto all’edificazione prevista; alla verifica della matrice ambientale “terreno” delle aree che altrimenti non saranno acquisite dal Comune; a una specifica valutazione tecnica da parte del Comune sulla realizzazione degli interventi viabilistici e infrastrutturali; alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree con nuova piantumazione a carico della ditta privata esecutrice con predisposizione di appositi piani di manutenzione per tutte le aree e le infrastrutture pubbliche.

Arriva anche la risposta del Comitato Pomari, che pubblichiamo

Per la prima volta dal suo insediamento il Sindaco Francesco Rucco prende una posizione ufficiale sulla vicenda del PIRUEA Pomari, ma le dichiarazioni sono fuorvianti e mistificatorie. Le parole del Sindaco alimentano la convinzione che la Giunta stia affrontando una questione politica come una mera questione tecnica. Già dal 2018 il Comitato ha ripetutamente richiesto numerosi incontri all’attuale Amministrazione per venire a capo della vicenda che da ormai trent’anni interessa l’area ovest di Vicenza. La cittadinanza, sin dall’approvazione del PIRUEA, si è opposta fermamente alla cancellazione del Parco Natura Urbana. In seguito, nel 2013, con la rinascita del Comitato Pomari la popolazione ha nuovamente cercato di ragionare con gli amministratori sull’opportunità di modificare le previsioni urbanistiche del PIRUEA per sgravare i Pomari dall’invasione del cemento. Oggi il sindaco Rucco ripete il solito ritornello che sentiamo da anni: già un ex assessore diceva: “Ormai i buoi sono scappati”. Infatti è noto come nessuna delle Giunte succedutesi dall’approvazione del PIRUEA Pomari si è voluta assumere la responsabilità politica di mettere in discussione il progetto. In questi giorni, dopo che la commissione VIA aveva già espresso un primo parere negativo alle edificazioni di Agrifutura, il Sindaco ha dato il beneplacito alle compensazioni farsa anziché cogliere l’occasione per organizzare un tavolo di confronto e rivedere i piani trovando un accordo urbanistico che salvasse almeno una parte dei terreni dei Pomari dall’edificazione. Lo strumento della perequazione urbanistica, attraverso un accordo pubblico-privato, avrebbe permesso di evitare l’esposizione del Comune ad un contenzioso economico. Questo è ciò che proponiamo dal lontano 2013 e non sicuramente a ridosso della domanda di autorizzazione presentata da Agrifutura. In attesa del responso definitivo della commissione VIA, va ribadito che la perequazione urbanistica è ancora praticabile per le costruzioni direzionali previste nel lotto 2A/2C (1,5 ettari). La nostra mobilitazione continuerà nella consapevolezza che la vertenza dei Pomari non si sconfigge nei palazzi del potere ma nelle strade del quartiere.

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