11 Gennaio 2022 - 9.52

Draghi: “Gran parte dei problemi che abbiamo dipendono dai no-vax”

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 Mario Draghi, nella conferenza stampa attesissima di ieri, ha ‘bastonato’ i no vax ancora una volta: “Gran parte dei problemi che abbiamo dipende da loro”, dagli ‘irriducibili’ che si ribellano alla somministrazione, a volte al costo della vita. Ricorda più volte, con il ministro Roberto Speranza, che due terzi dei posti nelle terapie intensive sono occupati da loro, artefici di una scelta controcorrente a cui tutti gli italiani sacrificano ogni giorno una parte della loro libertà. Rivendica a gran voce, il presidente del Consiglio, la riapertura delle scuole, senza ritardi e senza rinvii: i ragazzi in classe dal 10 gennaio, come da calendario. A nulla sono valse le proteste copiose dei presidi, del fronte dei governatori capeggiato da Vincenzo De Luca, ma anche di alcuni virologi che chiedevano qualche settimana di riposo in più per evitare un’impennata di contagi da qui a due settimane. A chi gli domanda se non si corra questo rischio – con la conseguenza di un ritorno alla Dad generalizzato -, Draghi risponde netto, ricordando come la didattica a distanza crei disuguaglianze. E come i ragazzi abbiano pagato alla pandemia un prezzo troppo alto, per questo vanno protetti.

“La scuola è fondamentale per la democrazia – rimarca il premier – va tutelata, protetta, non abbandonata. Il governo ha la priorità che la scuola stia aperta in presenza. Basta vedere gli effetti della diseguaglianza tra gli studenti causati dalla Dad per convincersi che questo sistema scolastico provoca delle diseguaglianze destinate a durare, che si riflettono su tutto il futuro della loro vita lavorativa, anche sul futuro lavorativo e salariale. Si chiede agli studenti di stare a casa e poi la sera vanno in pizzeria: non ha senso chiudere la scuola prima del resto, non ci sono motivi per farlo. Bisogna respingere un ricorso generalizzato alla Dad. I ragazzi nel pomeriggio fanno sport, e vedono gli amici, quindi non ha senso chiudere le scuole”.

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