4 Luglio 2016 - 15.22

CALDOGNO – Arrivano 20 profughe e il sindaco diventa… nero

caldogno profughi

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Dura protesta del neoeletto sindaco di Caldogno, Nicola Ferronato. Nel paese arrivano venti donne dall’Africa, che saranno ospitate prossimamente all’Hotel Marco Polo, in via Roma, nel centro del paese. La voce ha iniziato a rincorrersi insistentemente di bocca in bocca lo scorso fine settimana fino a giungere anche alle orecchie del sindaco.
Ferronato si dice “preoccupato, contrariato e sorpreso per esserne venuto a conoscenza solo in questo modo” e si è immediatamente attivato, cercando personalmente riscontri: «Pare che sia tutto vero, che questi arrivi siano già stati definiti e l’accoglienza di queste donne, prevalentemente provenienti dalla Nigeria e dalla Costa d’Avorio, sia già stata concordata tra Prefettura, Hotel Marco Polo e Cooperativa Sociale Con te – spiega il sindaco di Caldogno -. Sono arrabbiatissimo ed indignato, perché non è ammissibile che l’Amministrazione Comunale non sia stata nemmeno avvertita di un fatto così rilevante. Sia chiaro, Caldogno è un paese solidale, che molto ha fatto e molto fa per aiutare chi è in difficoltà. Proprio per questo è ancora più grave che nessuno ci abbia contattato per coinvolgerci in questa iniziativa di accoglienza, imponendoci tempi, numeri e modalità senza nemmeno informarci».
«Se non fossimo stati noi ad accogliere le segnalazioni preoccupate dei nostri concittadini – prosegue il sindaco Ferronato – e a quel punto non avessi alzato il telefono io per chiedere chiarimenti in Prefettura e alla Cooperativa ConTe, saremmo ancora all’oscuro di tutto. Questa è una totale mancanza di rispetto e di considerazione nei confronti del Comune che rappresento, e quindi di tutti i cittadini: siamo stati calpestati. Come si può pretendere che una comunità si presti positivamente all’accoglienza, se gli arrivi vengono imposti e calati dall’alto “di nascosto” in questo modo? Questa non è più una logica di accoglienza, di programmazione condivisa e diffusa sul territorio: diventa il tentativo di risolvere un problema scaricando il barile, senza nemmeno avere la cortesia e la correttezza di avvertire chi, questo peso, si troverà a doverlo portare e gestire. È inaccettabile e inammissibile».

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