22 Luglio 2022 - 10.58

Auto: immatricolazioni a picco nel Vicentino, nell’usato aumentano le truffe

I dati sulle immatricolazioni di autovetture e fuoristrada nei primi sei mesi del 2022 sembrano impietosi: in provincia di Vicenza registrano un – 36,86% rispetto allo stesso periodo del 2021, mancano all’appello quasi 5 mila vetture. Ma la lettura che proviene da Vittorino Bisson, presidente dell’Associazione Concessionari Ufficiali Autoveicoli di Confcommercio Vicenza placa chi vede una débâcle del settore: “Non è così –  ci tiene a precisare – perché il calo del venduto in verità è ben più limitato: il problema è che le consegne da parte delle case costruttrici sono al rallentatore a causa delle difficoltà nel reperire i semiconduttori e così molte concessionarie si ritrovano ad aver venduto sì le vetture, ma a non averle ancora ricevute dalla casa madre e dunque a  non poterle immatricolare. Nel nostro caso, ad esempio, come gruppo, abbiamo in questo momento un numero di veicoli in attesa di consegna 5 volte superiore rispetto a tempi normali”.

Il presidente dei concessionari vicentini non nasconde che gli acquisti siano però in calo rispetto allo scorso anno: “Perché è chiaro che la preoccupazione per il futuro, legata soprattutto a problema energetico e al contesto internazionale, si fa sentire”, afferma Bisson. E poi, ad incidere su un raffreddamento delle vendite sono anche i prezzi: “La politica messa in campo da molte case madri ha penalizzato la disponibilità dei modelli base delle vetture rispetto a quelli più costosi  e dunque il cliente che ha budget di spesa più limitati non trova un’offerta sufficiente. Potrebbe orientarsi sull’elettrico, ma anche qui i prezzi, nonostante gli incentivi, sono comunque inizialmente più alti, anche se poi si recupera con i bassi costi di gestione. Chiaro che questo penalizza la ricerca del nuovo”.

E apre le porte al boom di richieste che in questo momento sta vivendo l’usato: “Ma anche qui i problemi non  mancano – sottolinea il presidente  dei concessionari aderenti a Confcommercio – perché se non si vende il nuovo non si ritira l’usato e dunque l’offerta diminuisce e salgono i prezzi”. Insomma, un circolo vizioso da cui è difficile uscirne e che ha anche un’altra controindicazione non di poco conto per i consumatori: “La ricerca spasmodica di usato – avverte il presidente Vittorino Bisson – rischia di far aumentare il rischio truffa, soprattutto nel rapporto tra privati, con caparre pagate e venditori che spariscono”. Da qui la raccomandazione finale del presidente provinciale dell’Associazione Concessionari Ufficiali Autoveicoli di Confcommercio: “Mi sento di raccomandare a tutti quelli che cercano usato di rivolgersi a operatori qualificati, verificandone anche la storicità, prestando molta attenzione a quelle offerte dove il venditore non dà le sufficienti garanzie di solidità”.

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