18 Marzo 2020 - 14.27

Veneto, Zaia: ecco le mascherine made in Veneto. Ne verranno distribuite 2 milioni

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18 marzo

h 14 —-

Tra pochissimo, le finora introvabili mascherine per la protezione della gente comune dal coronavirus, potrebbero non essere più così inarrivabili.

Parola del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e di Fabio Franceschi, titolare di Grafica Veneta Spa, azienda leader mondiale nelle soluzioni avanzate per la stampa che, in costante contatto con la Regione e i suoi esperti, ha sperimentato la realizzazione di una mascherina, che ha tutte le caratteristiche per fornire un’ottima protezione per circa l’80% della popolazione, ad esclusione dell’uso prettamente sanitario e chirurgico.

Quella che Zaia ha definito “la soluzione alla veneta per un problema cruciale in tutta Italia” è stata presentata oggi, nel corso del consueto appuntamento dall’Unità di Crisi della Regione Veneto a Marghera per fare il punto della situazione, dallo Stesso Governatore e dall’imprenditore padovano, che ha deciso di riconvertire una delle sue linee di produzione alla realizzazione di un innovativo dispositivo di protezione individuale (DPI). Zaia, come in ogni occasione in questa emergenza, era affiancato dagli Assessori Manuela Lanzarin (Sanità) e Giampaolo Bottacin (Protezione Civile)

Si tratta di una mascherina dall’aspetto inedito, realizzata con un “tessuto non tessuto”, consistente, morbida, resistente all’umidità, a elevata capacità di barriera, facile da indossare anche per gli anziani, utilissima per la protezione delle persone (circa l’80% del totale) nell’ambito della vita quotidiana che ora, ha annunciato Zaia, sarà distribuita da Protezione Civile e Volontari in confezioni da 10 a 20 pezzi in punti particolarmente adatti a creare un’osmosi di diffusione su tutto il territorio, per esempio fuori dagli ospedali ai visitatori che vi arrivano privi di protezione, nei supermercati e nella rete commerciale ancora aperta.

La potenzialità produttiva della mascherina presentata oggi è di 500-700 mila pezzi al giorno (800 mila ne sono già state prodotte) ma, “in circa dieci giorni – ha detto Franceschi – siamo in grado di arrivare a 1,5 milioni al giorno”. Franceschi ha anche annunciato che due milioni di pezzi saranno regalati alla Regione Veneto per gli usi più opportuni.

“Con questa sua straordinaria generosità, e altrettanta capacità di innovazione di processo e di prodotto – ha detto Zaia ringraziando Franceschi – Grafica Veneta entrerà nella storia. Anche di più che per essere la stampatrice dei romanzi di Harry Potter. Il suo dono di due milioni di mascherine è di vitale importanza ma, se necessario, ne prenderemo tutte quelle che serviranno, pagandole, com’è giusto che sia”.

Per giungere al risultato di oggi, Grafica Veneta, nel corso della sperimentazione, ha prodotto circa 500 mila mascherine che, essendo il risultato di un work in progress, sono poi state eliminate.

Comunicato nr. 410-2020 (PRESIDENTE-SANITA’)

h 12.30—-

“I veneti sono responsabili, solidali e fiscali nell’applicazione delle norme. Ma bisogna fare norme ancora più restrittive, chiudere i supermercati il sabato e la domenica, vietare le passeggiate”. Lo ha ribadito con forza  il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, oggi a Radio 24.  E a chi dice che non ci sono abbastanza controlli sulle strade, il governatore del Veneto ha risposto che “non possiamo sempre costruire senso civico con i controlli. Dobbiamo finirla con questo sistema. Le pattuglie ci sono, ma hanno anche altre cose da fare, e non dobbiamo pensare che le regole vanno rispettate solo se c’e’ qualcuno che controlla”. “E’ necessaria una norma che chiuda tutti i supermercati la domenica e vieti le passeggiate all’aperto, che diventano passeggiate di massa”.

“Questa è una guerra non convenzionale, e dobbiamo far capire ai cittadini che qui stiamo in una jungla e stiamo aprendo un nuovo percorso con il macete. Abbiamo solo una bussola, che sono i modelli matematici -scientifici, abbiamo delle indicazioni, abbiamo grandi professionisti della sanità, ma non abbiamo il ‘libretto di uso e manutenzione’ come per l’auto”, ha affermato.

“Tutti dicono – ha sottolineato Zaia – che non eravamo attrezzati. No, siamo stati bravi in Italia, perché tutta la comunità scientifica che doveva darci indicazioni precise, e molti non erano tenuti a studiare il caso Vo’, non ci ha mai detto che ci volevano determinati accorgimenti. Se venisse qualcuno adesso e chiedesse consigli voi gli direste ‘comprate respiratori meccanici, rifornitevi di mascherine, prendete dei tamponi’. A noi queste cose nessuno le ha mai dette. Nessuno ha mai detto ad esempio che questi pazienti sono grandi ‘divoratori’ di ossigeno, e ne aspirano talmente tanto che fanno congelare le tubature degli ospedali. Queste sono le cose che dobbiamo sapere, non che dobbiamo stare a un metro o 98 centimetri. Dobbiamo avere indicazioni di natura clinica, e non le abbiamo avute, perché se le avessimo avute oggi non ci sarebbe la rincorsa a comprare respiratori, le mascherine non si trovano. Si smetta di dire che non ci sono mascherine perché noi non ci siamo attrezzati”, ha detto ancora.

Capitolo tamponi: “Vo’ è diventato un grande case history internazionale, subito dopo i primi due casi accertati, dal 22 febbraio abbiamo isolato tutti i 3 mila abitanti, fatto il tampone a tutti contro ogni direttiva scientifica, abbiamo trovato 66 persone positive che non sapevano di esserlo, le abbiamo isolate, dopo 15 giorni abbiamo rifatto i tamponi a tutti i 3 mila abitanti e ne abbiano trovate solo 6 positivo. Questa è la via giusta perchè ogni asintomatico positivo può contagiare fino a 10 altre persone, quindi la caccia all’asintomatico positivo è fondamentale”, ha detto. “Grazie a questi test oggi abbiamo in Veneto oltre 8500 persone in isolamento. Immaginate che le 8500 persone moltiplicate per 10 avrebbero infettato 85 mila che a loro volta ne avrebbero contagiate altrettante, e così via”, ha ammonito.

“Controllare le persone, i loro spostamenti, grazie ai cellulari, per verificare il rispetto delle norme contro il coronavirus sarebbe un’ottima soluzione, ma servono norme giuridiche”, ha osservato. “Ci vuole una norma che dia legittimazione giuridica, al controllo, perché di fatto si tratta di una limitazione della privacy. Ci hanno proposto dei software che sono stratosferici”, ma lo potremo fare soltanto dopo l’emanazione di una norma ad hoc, ha concluso.

17 MARZO

H 14 —- “Sono dell’idea che le misure del Governo per evitare i contagi vadano rinnovate e inasprite. Mi riferisco in particolare alle passeggiate di gruppo, e ai negozi la domenica. Per me i negozi e anche i supermercati vanno tenuti chiusi la domenica”. Lo ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia, nel punto stampa in streaming dall’unità di crisi della Protezione civile del Veneto.(ANSA).

H 9 —– “Andremo col camper a fare il tampone a tutti”. E’ l’annuncio di Luca Zaia, presidente del Veneto, che a Radio Anch’io stamattina annuncia e lancia una campagna di prevenzione a tappeto nella sua Regione. “Le persone positive asintomatiche devono essere individuate -continua Zaia- perché se vanno in giro contagiano altre persone anche senza saperlo. Quindi dobbiamo isolarlo. Noi siamo in grado di fare 20-25 mila tamponi al giorno e avere il risultato in quattro ore”. Zaia cita “l’esperimento di Vo’ Euganeo”, quando cioè ha deciso il doppio tampone per tutti a distanza di due settimane.  “Su tremila tamponi – specifica – abbiamo trovato un cluster di 66 positivi più altri diciotto che non erano del paese ma avevano avuto contatti con persone infette. Ed erano quasi tutti asintomatici”. Quindi il governatore conclude: “Se per assurdo fai il test a una intera popolazione, quanto meno hai una istantanea di chi è necessario isolare”.

h 16 —– Sul fronte del rafforzamento dell’esecuzione dei tamponi per fronteggiare e limitare l’emergenza coronavirus, la Regione del Veneto ha approntato un nuovo Piano specifico che, nel giro di una settimana, porterà l’effettuazione dagli attuali 3.210 al giorno a 11.330 al giorno, coinvolgendo, secondo le singole potenzialità, tutte le microbiologie della rete ospedaliera regionale.
La novità è stata annunciata oggi dal Presidente della Regione, Luca Zaia, nel corso del consueto appuntamento per fare il punto sulla situazione.
“Abbiamo già dato ai Direttori Generali delle Ullss – ha detto il Governatore – le indicazioni di predisporre i tamponi, partendo a tappeto, con priorità a tutti i 54 mila lavoratori della sanità, a quelli delle case di riposo, e ai medici di medicina generale. Subito dopo toccherà a tutte le persone che hanno dei sintomi ma che, oggi come oggi, dovrebbero attendere la fine del periodo di osservazione. La filosofia è semplice: più casi isoliamo, più sicurezza creiamo”.
Agli 11.330 tamponi al giorno vanno anche aggiunti i 10.000 che fanno parte del lavoro specifico del Professor Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, che sta effettuando un lavoro di studio, supporto e approfondimento su alcune categorie dei servizi essenziali ,come cassiere dei supermercati, e operatori dei vari servizi pubblici.
“La partita dei tamponi è per noi irrinunciabile – ha sostenuto con forza Zaia – a maggior ragione dopo il risultato di Vò Euganeo dove, criticati da più parti, facemmo il tampone a tutta la popolazione isolando 66 casi, con il risultato che oggi Vò è il territorio più sicuro d’Italia”.
“Mi spiace – ha proseguito il Governatore – che qualcuno continui a dire che sbagliamo, ma a questo punto, sinceramente ce ne freghiamo. Sono gli stessi che ci dicevano che le mascherine non servivano, che non ci hanno detto che il warning erano i respiratori automatici, che non ci dissero che questi pazienti assorbono ossigeno 20-40 volte in più di un normale ricoverato in terapia intensiva e che poteva nascere il problema del congelamento delle condotte di ossigeno negli ospedali, che non ci dissero che respiratori, mascherine e ossigeno erano il cuore del lavoro da fare”.
“Tutti parlano delle posizioni dell’Oms – ha concluso Zaia – ma noi non l’abbiamo visto qui, in trincea. Abbiamo il massimo rispetto delle idee di tutti ma anche il dovere di pensare prima di tutto ai nostri cittadini e a metterli in sicurezza”.

“Chiederò al governo di inasprire le restrizioni” ha aggiunto “Le restrizioni funzionano fino a un certo punto, ma non bastano – ha sottolineato il governatore – Ieri mi hanno segnalato troppe passeggiate collettive. Le persone escono in solitaria nei parchi e nelle piste ciclabili, poi si aggregano. Chi crede che questo sia il sistema di fare isolamento, si sbaglia”.

Zaia ha ribadito ancora una volta – perché troppe persone ancora non l’hanno capito – che stare a casa significa che i nuclei familiari devono restare in isolamento. “Non si fanno cene tra i vicini, – ha detto – non si fanno giocare insieme i bambini”. Ma non solo: “Capisco che l’attività fisica all’aperto sia una valvola di sfogo, ma dobbiamo restare a casa”. Il punto su cui ha insistito il presidente della Regione è che fare una passeggiata non è un delitto, ma diventa un problema serio nel momento in cui tante persone si riversano contemporaneamente in strada, nei parchi, sui percorsi ciclopedonali o lungo gli argini dei canali.

H 9 —- “Le proiezioni sul contagio da Coronavirus sono in crescita, se non si seguono le regole si rischia il crash sanitario e prima di questo si arriva al coprifuoco”. Lo ha sottolineato il Governatore del Veneto, Luca Zaia, ieri. “I nostri modelli statistici ci dicono che bisogna stare in isolamento, perché la prima cura contro il Coronavirus è curare sé stessi stando a casa evitando di avere contatti anche con i parenti e vicini di casa”. E Zaia, a fronte ancora dei tanti veneti che frequentano alcuni parchi cittadini ha annunciato una possibile “ordinanza per chiudere parchi pubblici, giardini e spazi aperti di ritrovo”. Inoltre ha invitato i cittadini “a non andare più volte al giorno a fare la spesa per poter uscire. Se si dimentica qualche cosa – ha aggiunto – lo si acquista con la spesa del giorno dopo”.

“Ho dato mandato a tutte le Spisal del Veneto perché si facciano controlli a tappeto in tutte le aziende per verificare il rispetto delle misure di sicurezza dei lavoratori. Ho chiesto che non si facciano sconti a nessuno, e non li si fa sulla salute dei lavoratori”, ha aggiunto il governatore, sottolineando che “si può lavorare in azienda solo se la sicurezza è totale”.

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