24 Aprile 2018 - 12.34

VICENZA – Torna la grande architettura in Basilica

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L’Architettura (quella con la A maiuscola) fa nuovamente il suo ingresso a Vicenza, dove era stata a lungo di casa grazie alle mostre organizzate da Abacoarchitettura. Dopo 12 anni sarà Sir David Chipperfield, l’archistar inglese, ad inaugurare il nuovo corso presentando in Basilica Palladiana 15 progetti tra quelli elaborati dai suoi studi di Londra, Berlino, Milano e Shangai. Architettura pubblica e realizzazioni private saranno messe a confronto in un allestimento innovativo, progettato dal protagonista della mostra, che espone disegni, gigantografie, modelli di grande dimensione e un sistema di proiezione di immagini sospeso nella volta del salone dei Cinquecento. Promotore dell’evento è l’Assessorato alla crescita del Comune di Vicenza che – in collaborazione con l’associazione culturale Abacoarchitettura – intende riprendere una prestigiosa tradizione, interrotta per alcuni anni a seguito dei lavori di restauro del monumento palladiano. L’apertura al pubblico della mostra è prevista il 12 maggio alle ore 10. ‘David Chipperfield Architects Works 2018’ esporrà una selezione di 15 recenti progetti dell’architetto inglese attraverso le diverse fasi di sviluppo, illustrando una serie di attività che si realizzano in un moderno studio di architettura. In un’epoca dominata dalle immagini, l’identità di David Chipperfield Architects può risultare difficile da definire perché fortemente legata a un’attitudine alla progettazione e al lavoro di squadra, piuttosto che a un determinato stile. Rivelare i processi di progettazione e creazione architettonica diventa cruciale per comprendere i valori che unificano il complesso di opere a livello internazionale.

La presentazione di ciascun progetto è gestita dai rispettivi team di progettazione di Londra, Berlino, Milano e Shanghai, rivelando un nuovo modo di affrontare sfide culturali, professionali e intellettuali, complesse come quelle del progetto architettonico. Emerge la collaborazione tra i team di progettazione, i consulenti, i clienti e, soprattutto, gli utenti finali. Contemporaneamente all’accento sul lavoro svolto, sarà proposta una panoramica sui principali edifici completati dallo Studio dal 1985, anno di fondazione, ad oggi, per offrire ai visitatori un ulteriore riferimento per contestualizzare i progetti in mostra. “Questa mostra – afferma David Chipperfield – rappresenta il tentativo di illustrare una maniera di lavorare: il modo in cui sviluppiamo le idee, come lavoriamo in parallelo su diversi progetti, con differenti culture e diverse risorse, priorità e collaboratori, bilanciando prospettive locali e globali. Come Gruppo abbiamo cercato di mantenere una mentalità da Studio, nonostante le dimensioni dei nostri uffici e nonostante la varietà e la molteplicità dei nostri progetti”. “Dopo 12 anni – dichiara il vicesindaco e assessore alla crescita del Comune di Vicenza, Jacopo Bulgarini d’Elci – torna a Vicenza la grande architettura contemporanea. Ad ospitarla sarà lo spazio espositivo più importante che abbiamo in città, ovvero la Basilica palladiana. Si tratta di un ritorno lungamente atteso e carico di un particolare significato: Vicenza è senza dubbio una delle grandi città mondiali dell’architettura, tuttavia mancava da prima del restauro l’appuntamento con una grande esposizione dedicata all’architettura, in cui – seguendo il felice modello proseguito per anni – è lo stesso autore a progettare l’allestimento della mostra. Sarà, peraltro, un ritorno che trova profondamente cambiata la Basilica: oggi più frequentata, conosciuta, abitata e vissuta di quanto sia mai stata. È un ritorno in grande stile. Mi auguro possa essere il primo di una lunga serie”. “L’architettura, secondo la visione di Chipperfield – sottolinea Lorenzo Marchetto, presidente di Abacoarchitettura – è da intendersi come manifestazione dei valori collettivi e scenario della vita quotidiana. Si toccano perciò temi universali, che spaziano ben oltre l’architettura stessa. Questa diventa uno strumento di lettura della contemporaneità, un linguaggio che permette di rendere tangibili le idee sulla società e sulla vita di ciascuno di noi. Ecco perché la mostra parlerà a tutti i visitatori, e non solo agli addetti ai lavori, stimolando riflessioni per un rinnovamento della società. Nel tornare a proporre mostre in Basilica, l’intento di Abacoarchitettura è di riaprire un dialogo con la città, dando un contributo alla sua vita culturale e al fermento delle idee che la caratterizzano”.

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