VICENZA – I ‘profughi’ della Messa in latino

OLTRE AI MIGRANTI PROVENIENTI DA ALTRI PAESEI, LA DIOCESI CONCEDA UNA CHIESA AI FEDELI DELLA MESSA IN LATINO CHE SOVENTE EMIGRANO ALTROVE

La richiesta arriva dal ‘Gruppo di Fedeli di Vicenza e della Val d’Alpone’ che dal 2010 chiedono il ripristino in città del rito antico, sospeso da anni.
“Ieri – si legge in una nota prevenuta in redazione – nel tradizionale incontro con i giornalisti il Vescovo di Vicenza Pizziol ha sottolineato che sono ben 369 i profughi richiedenti asilo che sono ospitati nelle strutture parrocchiali vicentine e ha invitato le istituzioni statali ad attivarsi in questo senso. Questo rientra nelle opere di misericordia corporale che ci esortano ad alloggiare i pellegrini e per amor di Dio a prestare aiuto materiale al nostro prossimo. Esistono anche le opere di misericordia spirituale con cui soccorriamo, per volere di Dio, le persone che ci stanno intorno nei loro conflitti interiori. A questo proposito vi sono numerosi fedeli vicentini che dal dicembre del 2010 attendono il ripristino della Messa antica in città dopo la sospensione. Spesso sono costretti ad emigrare nelle città limitrofe . Esistono delle celebrazioni more antiquo in Diocesi ma sono molto decentrate rispetto al centro città. Non viene rispettato il Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI in base a cui sono state effettuate nuove richieste per avere la Messa di San Pio V nel 2016. Chiediamo di poter avere il rito tridentino in città e di vedere finalmente rispettati i diritti spirituali del nostro coetus ( gruppo stabile).