8 Ottobre 2018 - 10.04

VICENZA – David Chipperfield, ieri il finissage della mostra sull’archistar

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Dopo cinque mesi di apertura, ha chiuso ieri i battenti la mostra David Chipperfield Architects Works 2018, l’evento che ha raccontato in modo originale e raffinato il lavoro dei 4 studi internazionali del pluripremiato architetto londinese, Direttore della 13° Biennale di Architettura nel 2012. Accompagnata da un grande consenso di critica e pubblico, l’esposizione ha segnato il ritorno della grande architettura in Basilica Palladiana. Dopo una pausa di 12 anni, grazie al Comune di Vicenza, all’associazione culturale Abacoarchitettura e all’Ordine degli Architetti di Vicenza, la città berica è tornata a essere la capitale dell’architettura internazionale, così come lo è stata in passato ospitando le mostre dei più importanti maestri del Novecento. Per celebrare il successo dell’evento, ieri, ultimo giorno di apertura, a partire dalle ore 17, si è svolto per tutto il pubblico presente il finissage, l’evento di conclusione, con un brindisi nel Salone degli Zavatteri, in entrata della Basilica, accompagnato da musica jazz eseguita dal vivo per tutto il pubblico presente.

David Chipperfield Architects Works 2018, mostra unica nel suo genere, ha riportato il lavoro dello studio contemporaneo di architettura, concepito come una bottega rinascimentale, all’attenzione del grande pubblico, raccontando come nascono i progetti nei quattro studi dell’Archistar inglese. Gli studi di Londra, Berlino, Milano e Shanghai sono stati coinvolti per esporre i modelli che quotidianamente sono elaborati dagli staff internazionali, focalizzati sulla progettazione architettonica per rispondere esigenze dei diversi territori e ai diversi tipi di committenza. Un’occasione straordinaria per ammirare una selezione di oltre venti progetti, appena conclusi o ancora in corso, nelle loro diverse fasi di sviluppo attraverso disegni, foto e sopratutto modelli. Sono stati proprio quest’ultimi I grandi protagonisti della mostra: ben 40 quelli presentati in Basilica Palladiana, tra cui quello per la costruzione del quartier generale della società Amorepacific che riproduce un intero quartiere di Seul. Ma la mostra non è stata solo un’esposizione di progetti: a partire dai giorni dell’inaugurazione, si sono susseguite le occasioni di divulgazione e approfondimento nell’ambito de La città dell’Architettura n. 2, promossa insieme all’Ordine degli Architetti di Vicenza”, momenti che hanno appassionato il pubblico presente, addetti ai lavori, studenti e non solo, spettatori attenti che hanno interagito con i grandi protagonisti presenti a Vicenza, dopo tanto tempo. E così va ricordata a maggio, la Lectio magistralis di Sir David Chipperfield al Teatro Olimpico, che ha parlato della sua personalissima visione dell’architettura, seguita dallo splendido intervento di Francesco Dal Co, storico dell’architettura, Direttore di Casabella, dedicato all’amico Chipperfiled e alla sua “discrezione” nel progettare e alla capacità di “comporre con cura” come cifra distintiva del suo operato. Sempre a maggio, ma al Teatro Comunale di Vicenza, si è svolto il grande incontro dell’archistar inglese con gli architetti e i giovani professionisti, per raccontare nel dettaglio i progetti esposti in mostra e le relazioni con i luoghi in cui sono insediati.

Tra maggio e giugno si sono svolte numerose attività didattiche, parte dell’ambizioso progetto di coinvolgere i “non addetti ai lavori” sul tema della qualità dell’architettura. Così l’Ordine Architetti di Vicenza in collaborazione con ISAI Academy, il Liceo Artistico Boscardin e naturalmente con Abacoarchitettura hanno proposto un approccio interattivo all’architettura, normalmente utilizzato per le arti visive, che ha saputo mettere il visitatore in gioco nello spazio costruito che gli sta attorno, non più semplicemente “di fronte”. Protagonisti di questa interessante esperienza, alunni delle scuole primarie, guidati da studenti dei corsi ISAI e del Liceo Artistico Boscardin. Nei mesi successivi (giugno e luglio) la Basilica Palladiana ha ospitato gli Incontri di Architettura con i docenti delle Università di Mendrisio, del Politecnico di Milano e della Scuola di Architettura di Siracusa, eventi progettati per approfondire alcuni aspetti della professione dell’architetto, in prima fila nelle sfide della contemporaneità; Riccardo Blumer, Pier Federico Caliari, Nicola Baserga, Vincenzo Latina, i nomi dei professionisti che hanno affascinato il pubblico. E ancora vale la pena di ricordare «Scene d’architettura», la rassegna cinematografica con 4 film dedicati all’architettura nell’ambito del ciclo di proiezioni estive del Comune di Vicenza e del Cinema Odeon “Cinema sotto le Stelle”, una serie di film all’aperto tradizionalmente ospitati nei Chiostri di S. Corona: «Corn Island» di George Ovashvili, «The Square» di Ruben Ostlund, «Cattedrali della cultura» da un’idea di Wim Wenders e «Un sogno chiamato Florida» di Sean Baker. Per il pubblico della mostra, sono stati organizzati durante l’estate gli Aperitivi con l’Architettura: con il biglietto della mostra David Chipperfield Architects Works 2018, i visitatori hanno avuto la possibilità di vedere l’esposizione e poi salire nella splendida Terrazza della Basilica per un aperitivo, incluso nel prezzo del biglietto. Da settembre, alla riapertura delle scuole, numerosi istituti di ogni ordine e grado hanno deciso di portate i loro studenti a visitare la mostra per far capire la valenza sociale del ruolo dell’architetto nella creazione del paesaggio e dei luoghi dell’abitare. A margine della mostra sono stati organizzati numerosi eventi, alcuni davvero unici, in collaborazione con gli sponsor (visite guidate alla Cavea Arcari del Laboratorio Morseletto, giornate didattiche con Mario Nanni di Viabizzuno) a riproporre la centralità del tema di una buona progettazione. Ora lo sguardo si volge al futuro e ai prossimi progetti. «Nel tornare a proporre mostre in Basilica – sottolinea Lorenzo Marchetto, presidente di Abacoarchitettura –, l’intento della nostra associazione è stato quello di riaprire un dialogo con la città, offrendo un contributo alla sua vita culturale e al fermento delle idee che la caratterizzano. Ci auguriamo di poter continuare a proporre occasioni di confronto e di crescita attraverso lo sguardo dei grandi architetti internazionali collaborando con l’Amministrazione Comunale perché Vicenza diventi sempre più la capitale dell’architettura internazionale».

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