15 Gennaio 2022 - 12.52

VENETO – L’ordinanza che potrebbe evitare la zona arancione alla regione

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Grazie a qualche decina di posti letti liberi, che avrebbero alzato il tasso di occupazione dei letti in area medica fino al 30%, il Veneto è rimasto un’altra settimana in zona gialla, a dispetto dei dati da record riguardo l’incidenza (2.238 ogni 100 mila abitanti) e un indice Rt di 1,34, oltre che ad un’occupazione dei posti in terapia intensiva pari quasi al 20% (attualmente 19,1%). Tuttavia, grazie ad una richiesta della Conferenza delle Regioni, la zona gialla potrebbe prolungarsi ancora a lungo. Una bozza del ministero infatti, potrebbe disporre che i pazienti ricoverati per altre patologie e risultati positivi al tampone vengano messi sì in isolamento in reparto, ma che non siano conteggiati come degenti nell’area medica dedicata agli infetti. La Lombardia ha già adottato questo sistema e, stando alle stime, il numero di ricoverati in area medica scenderebbe del 33%, mentre in terapia intensiva calerebbe del 10%. Un calo così drastico farebbe tornare buona parte dell’Italia in zona bianca, fatto salvo per la Valle d’Aosta, entrata in zona arancione già venerdì.

Cambierebbero quindi i bollettini giornalieri, che riporterebbero la voce “Pazienti Covid ricoverati per cause diverse”. Secondo l’Azienda ospedaliera di Verona, si sottrarrebbe addirittura un 20-25% dei malati entrati per altre patologie e inconsapevoli di avere il virus. Numeri che scongiurerebbero la zona arancione cui il Veneto si sta pericolosamente avvicinando. Intanto, il numero di vaccinati ricoverati, rispetto ai novax, cala ancora: se prima il rapporto era di uno a quattro, ora è di uno a cinque.

La bozza dell’ordinanza è però osteggiata dai medici, come detto da Filippo Anelli, presidente nazionale della Fnomceo (Federazione degli Ordini dei Medici): “Il ministro Speranza valuti attentamente le istanze delle Regioni servono misure di controllo dell’epidemia, non operazioni di maquillage”. La federazione, oltre che tutelare i professionisti che ne fanno parte, precisa che comunque dei pazienti positivi portano comunque al contagio.

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