30 Gennaio 2023 - 11.33

Un voto politico in Provincia che dovrebbe far riflettere i partiti

“Più che una vittoria di Nardin è una rivincita dei partiti verso le loro segreterie”.

Ci arriva stamattina, fra i tanti, questo messaggio da un sindaco di Fratelli d’Italia dell’Alto Vicentino. E questa semplice considerazione dice molto sul risultato, per molti a sorpresa, del nuovo Presidente della Provincia. Ma quando si vince 60 a 40 è evidente che non ci sono dubbi sui segnali che giungono.

Il primo, forte e chiaro, riguarda i partiti del Centrodestra.

Lega e Fratelli d’Italia decidono per Ferronato, ma poi, al vedo, i loro amministratori comunali li scaricano e scelgono Nardin. Lo si intuisce dai numeri del collegio di Thiene, dove il soccorso dei civici legati al sindaco di Schio, Valter Orsi, insieme ai dissidenti del centrodestra, magari con la tessera della Meloni o di Salvini in tasca, hanno votato in massa per Andrea Nardin. Il dato finale 16.139 contro 2.785 chiude ogni discussione. Significa che nell’Alto Vicentino anche il centrodestra in buona parte ha votato per il sindaco di Montegalda. Maggioranza o minoranza che fosse.

Lo si intuisce dai numeri ancora più a sorpresa nel collegio di Bassano, storico feudo leghista, che vanta numerosi sindaci ed esponenti del Carroccio a livello regionale e nazionale, dove sempre Nardin le suona a Ferronato 10.634 a 4.658. Cos’è successo? Bisognerebbe avere i dati comune per comune, al momento non ci sono, per capirlo, ma è certo che i conti non tornano soprattutto nei comuni a pesante voto ponderato come Bassano, Marostica, Rosà, Romano D’Ezzelino e altri. Un centrodestra anche qui più con Nardin che con Ferronato.

Lo si intuisce infine dalle vittorie risicate del sindaco di Caldogno negli altri collegi e dalla sostanziale parità in Altopiano. Primi cittadini e consiglieri comunali non hanno seguito le indicazioni dei coordinatori provinciali del Centrodestra.

Un secondo, importante, segnale riguarda il Partito Democratico, che esce vincente da questa tornata elettorale. Una forza politica data per boccheggiante da tutti gli analisti italiani, riesce a capitalizzare le guerre intestine del Centrodestra, i regolamenti di conti fra civici e si siede al tavolo dei vincitori. Una partita a scacchi giocata con evidente mestiere ed abilità, a dimostrazione che la politica non è solo numeri, ma soprattutto intelligenza. Chapeau ai dem di Angelo Guzzo e Giacomo Possamai che segnano un punto importante in attesa di misurarsi con l’appuntamento di maggio nel Capoluogo.

Un terzo segnale arriva dai veleni degli ultimi giorni prima del voto, tra mail e messaggi whatsapp con scambi di accuse da una parte e dall’altra. Sintomi di una campagna molto più tossica del previsto, trasformatasi più che nella volontà di scegliere tra due buoni amministratori locali, entrambi di Centrodestra, in una prova generale per misurarsi i muscoli prima dei congressi.

Per la Lega sicuramente, con un congresso provinciale in predicato, si tratta di un test per inviare un messaggio in bottiglia al Regionale, facendo capire con la forza dei numeri che il coordinatore Matteo Celebron non ha il controllo dei suoi amministratori. Per Fratelli d’Italia, che al momento non ha in programma un congresso, vale la stessa considerazione nei confronti di Mattia Ierardi. E in questo gioco al massacro la Presidenza della Provincia non è altro che un mezzo, non certo un fine. Insomma più che Elezioni, prove di Congresso Provinciale.

Un ultimo, importante, segnale arriva dal nuovo Presidente.

Andrea Nardin ha fatto sicuramente la differenza, ha corso per i quattro angoli del Vicentino infischiandosene delle segreterie e degli altolà che probabilmente gli saranno arrivati, ha dimostrato coraggio e volontà, due qualità che non si vedono spesso dalle parti della politica locale di questi tempi. A suo modo è anche lui un underdog che ha spiazzato. Adesso dovrà governare un ente che ha in Consiglio anime diverse, alcune delle quali lo hanno combattuto fino a ieri, ma la campagna elettorale è finita.

Ci auguriamo, per il bene della Provincia e dei sindaci, che valga anche per la breve stagione dei veleni.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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