23 Giugno 2019 - 16.16

IL GRAFFIO- Vicenza- E se ora Rucco li mandasse tutti a casa?

di Luca Faietti

Sergio Berlato è un cacciatore prestato alla politica o è un politico prestato alla caccia? Entrambe le cose direi. La sua allure, semmai ne abbia una, lo rende polo attrattivo nei confronti delle riserve di caccia del sottobosco politico cittadino, così come in quella verzura è solito addentrarsi per catturare le prede. Oggi nel suo carniere a Vicenza città ha infilato il terzo scalpo: oltre a due civici sottratti al sindaco Francesco Rucco anche un ennesimo scippato all’assessore Claudio Cicero. Da zero rappresentanti Fratelli d’Italia se ne trova in conto ora un buon gruzzolo, con il latente sentiment che potrebbero seguirne altri. Ma è un bene per chi tutto ciò? Solo per Berlato il cacciatore di consiglieri. Non per la città, non per le altre forze politiche e nemmeno per gli stessi attori di questa fuga in FdI.
Le scosse di assestamento rischiano di ripercuotersi in un contesto civico che di civico comincia ad aver sempre meno valenza, e la fase ibrida e progettuale dall’anima neutra che è stato il segreto del successo dei Rucco’s rischia di diventare sempre più una struttura politica tradizionale dove lo stesso sindaco potrebbe finire un giorno. FdI, Lega, Forza Italia tendono a soffocare l’afflato civico che ha rappresentato il vero vento di novità un anno fa, spazzando via il PD di Variati e Bulgarini D’Elci. Rucco ora deve alzare la voce, far valere il suo status di sindaco non solo come capo di una amministrazione, ma anche e soprattutto come capo politico. A costo di mandare tutti a casa e di tornare alle urne. Solo così può sperare che questa costante emorragia di civici si fermi. Quanto ai fuori usciti credo che tradire il voto dei cittadini non sia mai una dimostrazione di forza, ma di estrema confusione e opportunismo.
Luca Faietti

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