26 Settembre 2017 - 18.04

ECONOMIA – Lorenzin: “Spesometro, rischio privacy. Caso gravissimo, intervenga il Garante”

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Criticità per tutti i gusti. Questo quanto emerge dalle segnalazioni e dai quesiti arrivati copiosi anche dagli affollati convegni di aggiornamento proposti in queste settimane presso varie associazioni territoriali di Confimi Industria. Difficoltà a parte, la cosa più grave su cui non si può transigere è che, come evidenziato dalla stampa specializzata, le fatture di ogni cliente e fornitore siano consultabili nella piattaforma “Fatture e corrispettivi” dell’Agenzia da qualsiasi intermediario abilitato ad Entratel: “Così è a rischio la delicata tutela del patrimonio informativo aziendale” –  tuona Flavio Lorenzin, Vicepresidente Confimi Industria con delega a fisco e semplificazioni e Presidente Apindustria Vicenza, che sottolinea la gravità della situazione già denunciata al Garante della privacy a cui Confimi Industria ha chiesto un pronto intervento che disponga il blocco del portale. Problema privacy e criticità della periodicità infrannuale – operativamente troppo pesante – a parte, “il nuovo spesometro” continua Lorenzin “è uno strumento indubbiamente più razionale (elimina adempimenti ridondanti) ed è complessivamente meno complicato della precedente polivalente ma ciò non toglie nulla alle criticità interpretative oltre che tecniche, che rendono ineludibile – a maggior ragione per i problemi di cui sopra – un rinvio a data da destinarsi della scadenza del 28 settembre”. Per quanto riguarda le difficoltà riscontrate dagli operatori c’è chi (magari assistito da software house meno strutturate e comprensibilmente a loro volta in difficoltà) ha ricevuto gli aggiornamenti solo dopo la metà di settembre e chi, in fase più avanzata, è comunque da giorni alle prese con le ormai note bizze del nuovo sistema di trasmissione. Non solo, chi nello scorso week end aveva progettato la spedizione anticipata per evitare i colli di bottiglia dell’ultimo giorno, si è dovuto arrendere al seguente messaggio tutt’altro che rassicurante: “Il servizio web è temporaneamente sospeso per manutenzione. Restano attivi tutti gli altri canali di trasmissione. Ci scusiamo per l’inconveniente”. Comunque vada a finire i fatti testimoniano che la “proroghina” concessa dal MEF rimane decisamente insufficiente per consentire agli operatori di assimilare nuove procedure e rivisitare comportamenti anche consolidati. Un’operazione così radicale avrebbe meritato indubbiamente maggiori chiarimenti ufficiali, soprattutto in un anno horribilis per gli adempimenti come il 2017 dove gli operatori si sono dovuti misurare senza tregua con innumerevoli modifiche ad alto impatto operativo.

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