21 Luglio 2016 - 11.14

BASSANO – 100 danzatrici e 200 coristi a ricordare la Grande Guerra dal 22 al 24 luglio tra Veneto e Friuli

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BASSANO – Torna in scena anche per il 2016 l’evento speciale prodotto da Operaestate Festival Veneto per il Centenario della Prima Guerra Mondiale, che proprio nei territori delle città palcoscenico del festival ha avuto drammatiche vicende, la cui memoria è ancora viva. Tre date in altrettanti contesti suggestivi, 22 luglio alle 20 in piazza Libertà a Bassano del Grappa, 23 luglio alle 19 al Sacrario di Cima Grappa, domenica 24 luglio alle 18 al Sacrario di Redipuglia, dove la performance è arrivata su invito del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti. Quest’anno inoltre la produzione si arricchisce anche del patrocinio di ASAC – Associazione per lo Sviluppo delle Attività Corali, e USCI – l’Unione Società Corali del Friuli Venezia Giulia.

E proprio “In Memoriam (after the end)” è il titolo della produzione per 100 danzatrici e 300 coristi, affidato alla direzione artistica del coreografo e danzatore di origine israeliana, ma basato in Spagna, Sharon Fridman. “Riprendere un lavoro è sempre una sfida, è necessario renderlo coerente con il proprio processo creativo, che in qualche modo non si ferma mai, è in continua evoluzione”, spiega Fridman, durante le prove con le 100 danzatrici che da metà luglio si sono date appuntamento a Bassano per lavorare con il coreografo e i suoi assistenti.
La produzione ha riscosso nel 2015 un vero successo, la comunità dei cori alpini e popolari ha accettato la sfida di mettersi in gioco e misurarsi con l’esperienza artistica delle performance contemporanea, lontana dal loro mondo, ma portandoci dentro tutta la loro esperienza, e in qualche modo la memoria storica, che viene proprio da quei canti di Bepi De Marzi, che in modo nuovo accompagnano la coreografia e diventano la base ritmica delle danzatrici. E proprio a loro, alle donne, è in qualche modo dedicata la performance, che sole, con forza, fatica e coraggio, hanno saputo mantenere viva la speranza di giorni durissimi. Un coinvolgimento che ha portato alla creazione di una vera e propria comunità, unita attorno al ricordo e nella comune consapevolezza dei luoghi, dei fatti, e della presenza muta ma viva, di chi riposa nei luoghi sacri teatro del progetto.

“In Memoriam – after the end”, è un inno alla vita, alla potenza della nascita, è un’invocazione alla forza che dalla terra emerge per mantenere in vita piante, alberi, esseri viventi. Questa creazione, nata dal pezzo Rizoma della Compañia Sharon Fridman, parla di perseveranza e forza: la perseveranza e la forza delle donne che hanno visto i loro uomini partire verso le guerre. Queste donne hanno sperimentato lo spaesamento nato dall’abbandono, ma sono riuscite a trasformare l’attesa in coraggio, mantenendo la loro “danza quotidiana” venata di quell’impazienza che è legata all’attesa di un ritorno, un ritorno in molti casi triste e fatale. Queste donne hanno mantenuto produttivi i paesi, hanno guidato e portato avanti la vita quotidiana con i loro gesti e le loro parole.

Ed è la memoria immateriale che questo evento di danza e musica intende far convivere oggi, consapevolmente, con la memoria dei luoghi: quelli ritornati per sempre verdi e quelli bianchi di marmo, come ricordo della la sfida per la pace necessaria.

Posti limitati, prenotazione obbligatoria e possibilità di trasporto in pullman ai Sacrari con partenza da Bassano. Info e prenotazioni tel. 0424524214.

Di Redazione

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