20 Maggio 2018 - 11.45

VICENZA- Pomari inquinati: “La giunta di sinistra nasconde la verità”

Chi nasconde la verità sull’inquinamento ai Pomari e perché lo fa?
Durissima presa di posizione del Comitato che attacca il centrosinistra e la sua giunta di non dire la verità per scopi elettorali.
“Da anni ci stiamo impegnando per strappare al cemento importanti aree del quartiere Pomari e per valorizzarne altre -scrive il Comitato- In particolare nel 2017 l’Assessorato alla Cura Urbana ci ha comunicato l’avvio dei lavori per l’installazione di nuove panchine, la sistemazione di un percorso pedonale, la creazione di un’area cani, la messa a dimora di nuove piante, oltre ai tanto attesi nuovi orti urbani. I lavori sono partiti da oltre un anno (16 maggio 2017) e si sarebbero dovuti concludere entro soli 60 giorni. Ad oggi restano ancora da completare gli orti urbani. I lavori però sono fermi ormai dallo scorso autunno anche se nel frattempo il Comune ha avviato il bando e l’assegnazione dei 20 nuovi orti. La situazione risultava alquanto anomala, per cui negli ultimi mesi abbiamo continuato ad interpellare il Comune senza tuttavia ricevere alcuna risposta sullo stop ai cantieri.
Dopo mesi di pressioni nelle scorse settimane é trapelata qualche notizia e l’inquietante scoperta: i lavorisono fermi in seguito alle indagini ambientali svolte sui terreni, le analisi hanno portato al ritrovamento di importanti anomalie rispetto ad alcune sostanze inquinanti, di piú non é dato sapere. Forse perché si tratta di una pentola a pressione che potrebbe esplodere in piena campagna elettorale?
La situazione quindi é gravissima! Il Comune non sta gestendo in modo trasparente la questione tant’é che non sappiamo quale sia la natura degli inquinanti, né il livello di contaminazione, né se vi sia un rischio per la salute pubblica. L’unica certezza che abbiamo é che l’area verde in oggetto fa parte delle opere di urbanizzazione del quartiere Pomari, si tratta infatti di una parte di quei terreni ceduti al Comune dalle ditte che hanno costruito il quartiere, tra cui Incos Italia Spa. Gli stessi che vorrebbero continuare l’opera di cementificazione e devastazione del territorio. A questo punto il dubbio sorge spontaneo, che veleni sono nascosti sotto le nostre case e il nostro verde? Viviamo sopra una bomba ecologica?
Non avendo elementi per giudicare chiediamo all’amministrazione trasparenza informando la popolazione sulle procedure di controllo, rendendo pubblici i risultati delle analisi ambientali e il livello di rischio esistente. Riteniamo inaccettabile che finora il quartiere sia stato tenuto all’oscuro di tutto questo e che l’amministrazione abbia snobbato la voce del Comitato per chiudersi nella sua arroganza. Tenere gli abitanti all’oscuro di tutto corrisponde a schierarsi dalla parte di Incos, proteggerlo e tutelarlo.
Allo stesso tempo chiediamo che venga coinvolta l’ARPAV per la messa a punto di un’indagine ambientale approfondita, le analisi devono prevedere campionamenti nell’area in questione e soprattutto nelle aree limitrofe del quartiere. Le indagini devono essere disposte quanto prima al fine di individuare eventuali rischi e, in tal caso, predisporre un progetto di messa in sicurezza e bonifica. Se per le procedure di indagine devono attivarsi le autoritá pubbliche, va da sé che per eventuali operazioni di bonifica il conto debba essere mandato ai privati responsabili dell’inquinamento secondo il principio «chi inquina paga».
Nel frattempo l’obiettivo del Comitato Pomari rimane sempre quello di sottrarre i terreni di Incos dalla cementificazione, oggi piú che mai chiediamo che venga bloccata qualsiasi tipo di nuova costruzione in quartiere. Con la revisione del Piano Interventi che la futura amministrazione dovrá eseguire, chiediamo di rimettere in discussione tutte le previsioni urbanistiche dell’ex Piruea Pomari, ormai decaduto nel 2016. Siamo arrivati al momento nel quale i nodi vengono al pettine: il Comune deve decidere da che parte schierarsi, con il privato o con il quartiere, senza soluzione intermedia, a maggior ragione nell’eventualità che l’area risulti inquinata perché stare dalla parte di chi avvelena i territori non può che essere un abuso ed un sopruso nei confronti di chi, quei territori, li abita.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
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