11 Ottobre 2016 - 10.36

VICENZA – Su Parco della Pace è già guerra

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Ieri la presentazione del progetto preliminare del Parco della Pace da parte del sindaco, Achille Variati. A poche ore di distanza la presa di posizione di una delle opposizioni in Consiglio, Idea Vicenza di Francesco Rucco.

Il progetto è stato presentato da Pan Associati di Milano all’amministrazione comunale. Un progetto con il quale il parco dovrebbe essere ‘memoria dell’ambiente rurale che lo circonda, dell’acqua che lo caratterizza, degli spazi aperti che esistevano prima e che continueranno ad esserci, dell’aeroporto con il museo dell’aria, ma anche della città con cui dialoga’.
Il Parco della pace si svilupperà su 650 mila metri quadrati che si estendono per un chilometro e ottocento metri da nord a sud e per mezzo chilometro da est a ovest: “Una dimensione impressionante” – a detta gli stessi progettisti, rappresentati oggi a palazzo Trissino dagli architetti Benedetto Selleri e Claudio Bertorelli e dall’ingegner Giustino Moro – che ne fa una delle rarissime progettazioni contemporanee di questo tenore non solo in Italia, ma in tutta Europa.

CARATTERISTICHE DEL PROGETTO

L’intera superficie sarà caratterizzata dal tema dell’acqua, che affiora pulita e trasparente, e che permetterà, grazie a un diffuso ma non invasivo intervento sulla morfologia dell’attuale superficie, di sviluppare numerosi ecosistemi, ricchissimi di biodiversità.
Il parco conterrà 70 mila metri quadrati di zone umide e 7,9 chilometri di canali; ci saranno 5,1 chilometri di percorsi ciclopedonali e 239 mila metri quadrati di prato destinato alle attività di gioco e alle pratiche sportive, con l’allestimento di campi da calcio, da basket e da pallavolo. Ci saranno inoltre punti di osservazione, un bosco di pianura, un bosco acquatico e anche un luogo in cui la natura sarà lasciata crescere “selvaggia”. Un giardino centrale di 12.200 metri quadrati sarà il centro attrattivo e di orientamento del parco, mentre un vivaio funzionale ai reimpianti avrà anche natura didattica. 6.340 nuovi alberi saranno piantati per dare il via a un processo di evoluzione della vegetazione che anno dopo anno si diffonderà, secondo una concezione unica in Italia, in modo del tutto naturale. Il tema della manutenzione del verde, infatti, è stata oggetto di uno specifico focus progettuale con l’obiettivo di renderla più contenuta possibile: nel budget complessivo dell’opera è stata prevista una spesa di 150 mila euro l’anno per i primi due anni.

Accanto all’acqua, il secondo elemento fondamentale del parco sarà il rapporto con la storia del luogo. Sono stati infatti previsti il recupero e la rifunzionalizzazione dell’hangar alianti come porta d’ingresso del parco e la messa in sicurezza e predisposizione dell’edificio che ospiterà il Museo dell’aria. E’ stata inoltre mantenuta la vecchia pista aeroportuale per ospitare grandi eventi e altre attività.

Quanto agli accessi, considerati i fondi statali che per i lavori ammontano a 6 milioni e 800 mila euro, per ora è stato previsto solo quello ad est, da viale Sant’Antonino, con 220 posti auto esterni e la scelta di attivare i parcheggi scambiatori in occasione di grandi eventi. L’obiettivo, però, è che grazie ad altri finanziamenti, ad esempio provenienti da bando periferie, si possa aprire almeno un altro ingresso a sud ovest, verso viale Ferrarin.
L’amministrazione avrà tempo fino al 30 novembre per esaminare la proposta ed approvarla con osservazioni.
Il sindaco Achille Variati ha già annunciato che sarà approfondita con particolare attenzione la questione relativa allo scorrimento dell’acqua, con riferimento al tema della rottura dei drenaggi durante la realizzazione della base americana, per il cui ripristino sono stati stimati e richiesti allo Stato circa 300 mila euro di danni, oltre ad almeno un milione di euro necessario alla realizzazione delle nuove fognature di Cresolella e viale Sant’Antonino.
Un altro argomento oggetto di approfondimento sarà la verifica della predisposizione di tutto quanto servirà all’organizzazione delle iniziative sportive, culturali e di svago che, a fronte della volontà di mantenere gratuito l’ingresso al parco, lo renderanno economicamente sostenibile.
A partire dai prossimi giorni anche le associazioni che fanno parte del tavolo della partecipazione e i singoli cittadini potranno prendere visione del progetto preliminare sul sito del Comune di Vicenza, al Forum Center di piazza dei Signori e in specifici incontri.
Recepite le osservazioni dell’amministrazione, i progettisti produrranno il progetto definitivo e infine il progetto esecutivo sul quale sarà costruita la gara europea, con l’obiettivo di dare il via ai lavori alla fine del 2017.
Il tempo di realizzazione del parco è stato stimato in un anno e mezzo, ma l’amministrazione conta di poter procedere per stralci, in modo da non dover attendere il completamento complessivo dell’opera per poterla restituire alla città.

L’amministrazione non sa gestire Campo Marzo e i parchi più piccoli, come potrà gestire un’area di 650 mila metri quadrati? (Rucco)

Arriva subito la replica di Francesco Rucco di Idea Vicenza. “Idea Vicenza ha tra le sue prerogative la tutela del verde e la salvaguardia del territorio da nuove ed inutili cementificazioni. Pertanto, ci troverete sempre a favore delle aree verdi e della loro tutela. Però il Parco della Pace fa storia a sé. Per metodo e per merito. Quanto al merito sembra essere dinanzi all’ennesimo proclama elettorale: un’amministrazione comunale che già oggi non sa gestire e tutelare aree verdi più piccole, come i 107.000 mq di Campo Marzo (per non parlare dei più piccoli parchi presenti nei quartieri, spesso lasciati all’incuria), difficilmente sarà in grado di conservare e gestire un’area di 650.000 mq come il nuovo Parco della Pace.
Un investimento di 6,8 milioni di euro solo per la realizzazione, ma l’Amministrazione Comunale non comunica e non preventiva i costi di gestione per gli anni futuri che si annunciano un vero e proprio “salasso” per le casse del Comune di Vicenza e per chi verrà a governare la città. Poi c’è anche il metodo: la mancata condivisione con il Consiglio comunale sul futuro di quell’area. Non può –a nostro modo di vedere- una Giunta, ormai a fine mandato, decidere le sorti ed i destini di un progetto cosi impattante, anche dal punto di vista economico, per la nostra Città. Correttezza vorrebbe lasciare alla prossima Amministrazione la valutazione e la eventuale realizzazione del Parco”.
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