27 Settembre 2017 - 14.31

VICENZA – Lovato Gas, il caso arriva in Parlamento Europeo

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“Noi stiamo e staremo sempre dalla parte dei lavoratori della Lovato Gas di Vicenza che stanno lottando per salvare i loro posti di lavoro contro l’assurda decisione di delocalizzare le produzioni in Polonia, Iran e India. Una scelta folle che rischia di mettere in mezzo ad una strada 90 lavoratori e di creare profonde ferite occupazionali ed economiche per tutto il nostro territorio”. Lo dichiara l’europarlamentare vicentina della Lega Nord Mara Bizzotto che questa mattina ha fatto visita ai lavoratori della Lovato riuniti in presidio permanente davanti alla storica sede della fabbrica a Vicenza. “La battaglia dei lavoratori della Lovato è sacrosanta e ha il nostro totale appoggio” ha spiegato l’eurodeputata Bizzotto che proprio oggi ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione UE sul caso della Lovato. “Quello che sta succedendo alla Lovato, che dal 2008 è stata acquistata dal Gruppo Landi di Reggio Emilia, è l’ennesimo vergognoso caso di delocalizzazione selvaggia rispetto alla quale l’Unione Europea ha il dovere di intervenire” continua l’on. Bizzotto, che nella sua interrogazione alla Commissione UE denuncia “l’inaccettabile comportamento della proprietà che, pur di fronte ad un’azienda sana, con un bilancio in attivo e che si contraddistingue per valore tecnologico, ha annunciato la chiusura dello stabilimento per portare le sue produzioni in Paesi come la Polonia, l’Iran e l’India dove il costo del lavoro è infinitamente più basso e per trarre quindi profitto dal lavoro sottopagato in questi Paesi”. L’europarlamentare Bizzotto chiede inoltre a Bruxelles “di verificare se il Gruppo Landi ha beneficiato o beneficerà di finanziamenti europei per spostare la produzione in Polonia e negli altri Paesi e, qualora fossero accertati, di bloccare qualunque tipo di fondo UE nei confronti del Gruppo Landi”. “Difendere i nostri lavoratori, le nostre fabbriche e le produzioni Made in Italy dalla delocalizzazione selvaggia operata dai grandi gruppi e dalle multinazionali, deve essere un imperativo categorico per tutti noi – afferma l’eurodeputata Bizzotto – Come chiedo da anni, per fermare la piaga della delocalizzazione selvaggia e il fenomeno del dumping sociale, la UE deve mettere in atto una legislazione chiara e restrittiva che preveda, tra le altre cose, l’azzeramento e l’eventuale restituzione dei fondi europei per tutti quei gruppi che licenziano i in Italia per poi assumere lavoratori a basso costo in Paesi come Polonia o Iran”. “Mi appello infine alle autorità italiane – conclude l’europarlamentare Mara Bizzotto – affinché si adoperino con celerità a richiedere a Bruxelles la mobilitazione del FEG (Fondo Europeo di adeguamento alla Globalizzazione) e di ogni altro possibile fondo europeo per sostenere i lavoratori della Lovato Gas nella sciagurata ipotesi che dovessero essere licenziati se il Gruppo Landi proseguirà con questo insensato piano di riorganizzazione”.

 

 

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