3 Aprile 2024 - 15.31

VICENZA – Al Parco della Pace progetto per un nuovo bosco da 25 mila metri quadrati: progetto replicabile, l’appello del Comune

Il Parco della Pace punta ad essere sempre più il polmone verde della città grazie ad un nuovo progetto di riforestazione redatto dal settore Ambiente a seguito della proposta di sostegno avanzata da un istituto bancario privato. Un metodo potenzialmente replicabile anche in altre aree verdi e per cui il Comune invita le realtà interessate a farsi avanti.

«Nelle scorse settimane abbiamo ricevuto da parte di un istituto bancario privato la proposta di sostenere la messa a dimora di nuovi alberi nel Parco della Pace nell’ambito di un progetto certificabile che ponga particolare attenzione alla cattura della Co2 e anche all’interesse sociale, di tutela della biodiversità e di protezione delle risorse idriche – spiega l’assessore all’ambiente Sara Baldinato -. I tecnici comunali, con la collaborazione di Veneto Agricoltura e Euroambiente, hanno quindi predisposto un progetto che, se accettato dall’istituto bancario, porterà a circa 25 mila nuovi metri quadrati di bosco. Visto il valore dell’iniziativa, che avrà benefici sull’ambiente circostante e anche per i fruitori del parco, invitiamo altri investitori privati a farsi avanti per sostenere iniziative analoghe di gestione sostenibile del verde urbano in città».

Le realtà interessate avranno 60 giorni per candidare proposte analoghe.

Il progetto al Parco della Pace, dal valore di circa 100 mila euro, prevede la realizzazione di un “bosco planiziale umido” o “Alneta”, ovvero la tipica tipologia di copertura boscosa dei corsi d’acqua dolce presenti nei dintorni delle risorgive o dei fossati di campagna veneti. Il bosco potrà essere sviluppato su tre aree rispettivamente di 8.441, 6.144 e 9689 metri quadrati di terreno, con una superficie complessiva di 24.275 metri quadrati. Le principali specie messe a dimora saranno l’Ontano nero, il Salice cenerino e rosso e il Pallon di Maggio.

Le nuove piante contribuiranno al miglioramento della qualità ambientale del territorio attraverso la regimazione delle acque in eccesso, la fitodepurazione, la mitigazione del rumore, la parziale intercettazione di polveri e inquinanti e l’assorbimento e stoccaggio della Co2. In base alla composizione, all’ampiezza delle aree e quindi dei diversi individui vegetali che le compongono, si è stimato infatti lo stoccaggio di almeno 5.095 chilogrammi di Co2 all’anno.

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