27 Maggio 2022 - 14.12

Pfas, iniziata la sperimentazione dell’Università di Padova con Acque del Chiampo per studiare l’accumulo di molecole negli ortaggi

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Gli studenti del corso di laurea magistrale in scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio dell’Università di Padova hanno visitato la scorsa settimana il depuratore di Acque del Chiampo di Arzignano.

In particolare, hanno visto da vicino le serre allestite dal gestore idrico con il supporto tecnico dell’ateneo patavino per studiare l’interazione tra Pfas e altri microinquinanti in diverse specie vegetali quali pomodori, cetrioli, o spinaci, e capire quali sono le piante e i tessuti vegetali più suscettibili al loro assorbimento. 

“Questa collaborazione è per noi un valore aggiunto – ha detto il direttore generale di Acque del Chiampo, Andrea Chiorboli, nel saluto agli studenti accompagnati dal professor Nicola Dal Ferro, docente del corso di laurea -. Il rapporto con il mondo dell’università è uno stimolo ulteriore per approfondire le nostre conoscenze e misurarle in modo pratico e operativo attraverso sperimentazioni innovative. Acque del Chiampo è impegnata su più fronti contro la minaccia Pfas, con interventi sulle reti e controlli e analisi per garantire la distribuzione di acqua di alta qualità. Ma è fondamentale anche portare avanti sperimentazioni scientifiche a beneficio della collettività come questa per trovare le migliori soluzioni per arginare il problema che non riguarda solo l’acqua potabile ma tutta la filiera alimentare”.

La sperimentazione è resa possibile dalla firma di una convenzione tra il Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente (DAFNAE) dell’Università di Padova e Acque del Chiampo. Gli studenti, dopo la visita al depuratore, con la spiegazione di Umberto Rizzato responsabile dell’Area Depurazione di Acque del Chiampo, hanno raggiunto la serra sperimentale con la coltivazione idroponica descritta da Alessandro Pellizzaro, tecnico assistente di laboratorio di Acque del Chiampo, che a questo particolare tipo di coltivazione si è dedicato nel recente dottorato di ricerca. In questo momento crescono pomodori e cetrioli, che sono coltivati anche grazie all’aiuto di un collaboratore dell’Università di Padova – il neolaureato Nicola Celadon, laureatosi proprio in scienze ambientali – e altre specie verranno alimentate con acque contenenti diversi concentrati di Pfas anche nel prossimo futuro. Il laboratorio di Acque del Chiampo diretto da Massimo Fant effettuerà il monitoraggio dei principali parametri chimico-fisici e le analisi delle biomasse vegetali.

“Abbiamo avuto dei risultati molto interessanti ed incoraggianti nella prima fase del progetto tra il 2018 e il 2020 – ha spiegato Alessandro Pellizzaro agli studenti -. Sembra infatti che i Pfas vengano accumulati principalmente nelle radici, mentre scarsa è stata la traslocazione sulle parti edibili di lattuga e spinacio; questo è un dato sicuramente confortante per il consumo umano. La nuova fase della sperimentazione servirà ad approfondire lo studio su nuove specie vegetali”.

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