9 Maggio 2023 - 11.54

Il falso Made in Italy fattura 120 miliardi: l’allarme di Coldiretti a Tuttofood

 L’industria del falso Made in italy a tavola è diventato un problema planetario, con il risultato che per colpa dell’italian sounding nel mondo – stima la Coldiretti – oltre due prodotti agroalimentari tricolori su tre sono falsi, senza alcun legame produttivo ed occupazionale con il nostro Paese. In testa alla classifica dei prodotti più taroccati ci sono i formaggi, a partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano, con la produzione delle copie che ha superato quella degli originali. Un fenomeno diffuso soprattutto nel Sudamerica, dove peraltro rischia di essere ulteriormente spinto dall’accordo di libero scambio Mercosur, che obbliga di fatto Parmigiano e Grana a convivere per sempre con le “brutte copie” sui mercati locali, dal Parmesan al Parmesano, dal Parmesao al Reggianito fino al Grana.

Un danno che vale oltre 120 miliardi per l’agroalimentare anche sulla spinta della strana “alleanza” tra Russia e Usa che, divise dalla guerra in Ucraina, si classificano rispettivamente come il Paese dove le produzioni tricolore taroccate sono cresciute e di più nell’ultimo anno e quello in cui registrano i più elevati fatturati. È l’allarme lanciato da Coldiretti in occasione di Tuttofood a Milano dove nello spazio della Coldiretti al Padiglione 1 – Stand A13-D34 è stata inaugurata la prima esposizione della top ten del Made in Italy tarocco a tavola con la classifica delle più grottesche imitazioni delle specialità nazionali scovate in tutto il mondo che tolgono spazio e valore sui mercati ai veri prodotti tricolori.

“Sotto assedio le tipicità del Veneto – commenta Coldiretti Vicenza – regione che solo nel comparto del cibo conta certificazioni che realizzano un fatturato di 3,70 mld di euro. La produzione regionale annovera 18 Dop, 18 Igp e 5 specialità tradizionali garantite a cui si aggiungono i primati del vino con 14 Docg, 29 Doc e 10 Igt tutti ambasciatori identitari del territorio e che rappresentano un tutt’uno con l’offerta turistica regionale. Secondo i dati elaborati da Coldiretti Veneto il valore delle imitazioni si aggira intorno ai 20mld con le brutte copie del Prosecco rintracciate nel mondo”.

La produzione di imitazioni dei formaggi italiani nel 2022 ha raggiunto negli Usa il quantitativo record di oltre 2,7 miliardi di chili, con una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni, tanto da aver superato addirittura la stessa produzione di formaggi americani come Cheddar, Colby, Monterrey e Jack che è risultata nello stesso anno pari a 2,5 milioni di chili. Il problema riguarda però tutte le categorie merceologiche come l’olio Pompeian made in Usa, i salumi più prestigiosi, dalle imitazioni del Parma e del San Daniele alla mortadella Bologna o al salame Milano venduto in tutti gli Stati Uniti.

Ma ci sono anche le imitazioni di Provolone, Gorgonzola, Pecorino Romano, Asiago o Fontina. Tra i salumi sono clonati i più prestigiosi, dal Parma al San Daniele, ma anche la mortadella Bologna o il salame cacciatore e gli extravergine di oliva o le conserve come il pomodoro San Marzano.

“Il contributo della produzione agroalimentare Made in Italy a denominazione di origine alle esportazioni e alla crescita del Paese potrebbe essere nettamente superiore con un chiaro stop alla contraffazione alimentare internazionale” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “si tratta di una priorità per la nuova legislatura” poiché “ponendo un freno al dilagare dell’agropirateria a tavola si potrebbero creare ben 300mila posti di lavoro in Italia”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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