8 Ottobre 2021 - 9.41

Elezioni: l’assurdità del voto di lunedì

Domenica 26 settembre si è votato in Germania per eleggere il nuovo Bundestag, e di conseguenza il nuovo Cancelliere.Domenica scorsa gli italiani sono andati alle urne (si fa per dire, visto l’assenteismo dilagante) per rinnovare un bel numero di Consigli Comunali, ed eleggere i rispettivi Sindaci. Vi starete chiedendo: cosa accomuna queste due tornate elettorali?Ve lo dico subito: niente!Salvo una cosa che invece fa la differenza, e non di poco: l’ orario di apertura dei seggi.  Nella Repubblica Federale Tedesca le sezioni elettorali si sono chiuse alle 18 (sì, avete letto bene, alle 18); nella Repubblica Italica si è votato dalle 7 di domenica fino alle 23, per riprendere il lunedì dalle 7 alle 15.Roba da Repubblica delle banane!Badate bene che in tutti i Paese europei ( ma anche negli Usa, in Russia, e ovunque nel mondo) si vota in una sola giornata, di solito una domenica, a parte negli Stati Uniti dove si va alle urne sempre di martedì, ed in Inghilterra in un qualunque giorno feriale. Eppure nessuno si è mai sognato di accusare gli altri Stati europei di lesa democrazia perché le urne restano aperte dieci o dodici ore, e non due giorni.E non è quindi un caso se l’unica elezione che si tiene inderogabilmente in una sola giornata anche in Italia sono le elezioni europee, visto che la regola è stata fissata da Bruxelles, e vale per tutti gli Stati membri.Qualche tentativo di allinearci al “mondo civile” in verità c’è stato nel passato, ma, al di fuori da ogni logica, i nostri Demostene perseverano imperterriti nella “tradizione” consolidata della doppia giornata di domenica e lunedì.Secondo voi perchè?Avendo molte primavere sulle spalle, e avendo fatto per lunghi anni politica attiva, le due giornate avevano una logica nell’epoca della “guerra fredda”, quando la contrapposizione fra Democrazia Cristiana e Partito Comunista Italiano era al massimo livello. Ricordo bene che all’epoca i “Rappresentanti di lista” ai seggi di questi due Partiti (lo facevano anche gli altri, ma con meno impegno) spuntavano nelle liste degli elettori i nomi di chi aveva votato, e la domenica sera facevano il punto della situazione, segnalando ai dirigenti della propria parte politica chi mancava all’appello. L’effetto era che il lunedì gli attivisti si recavano a casa dei mancati elettori, sollecitandoli, ed in certi casi accompagnandoli ai seggi.In quel clima politico, nessun voto doveva andare sprecato!Ovviamente ciò era possibile nei piccoli centri, in cui bene o male si conosceva l’orientamento politico di quasi tutti (o almeno si credeva di saperlo), e sicuramente questa prassi aiutava a raggiungere le percentuali altissime di votanti tipiche di quegli anni.E’ chiaro che stiamo parlando di preistoria. Quei Partiti non ci sono più, la guerra fredda è finita, e come la pensi (e voti) la gente, credo non lo sappia più nessuno.Eppure nulla è cambiato quanto alle nostre arcaiche regole elettorali, nonostante il voto in due giornate abbia molte controindicazioni!In primis i costi, che si ridurrebbero di molto se si impegnasse il personale assegnato ai seggi un solo giorno (e non si tratta solo di Presidente e scrutatori) Il risparmio sarebbe effettivo, e non è una cosa da trascurare, visto che a pagare siamo sempre noi contribuenti.E poi ne guadagnerebbero anche i nostri ragazzi, visto la consuetudine, anche questa tipicamente italica, di utilizzare le scuole come seggi elettorali, con conseguente sospensione delle lezioni.Qualcuno aveva avanzato la proposta di utilizzare locali alternativi di proprietà pubblica, ma ovviamente non se n’è fatto nulla.Tanto per fare un esempio, in Gran Bretagna si vota ovunque, persine nelle chiese, ed in tutti i Paesi ormai non si usano più le robuste cabine di legno che da noi squadre di operai montano nelle aule scolastiche già il sabato, quando per garantire la privacy e la segretezza del voto basterebbero un tavolino ed uno schermo di plastica. Certo, visto l’immobilismo imperante in Italia, non c’è neanche da pensare ad altre modalità di voto che invece sono ormai “normali” in altri Paesi.Come il voto per corrispondenza, che esiste ormai da anni in quasi tutti i Paesi dell’Unione europea. Un sistema semplice ed efficace, che preveda che il cittadino chieda ai rispettivi uffici comunali di inviargli per tutte le future elezioni la scheda per posta. La scheda è contenuta in una busta già prestampata con l’indirizzo del rispettivo ufficio elettorale, e può essere spedita anche alcune settimane prima del voto, imbucandola in una qualsiasi cassetta postale. Tanto per dire, visto che abbiamo parlato di Germania, nelle ultime politiche quasi un terzo degli elettori ha votato per posta. Per non dire che in alcuni Paesi baltici, in molti Stati Usa, in Svizzera, si è diffusa la digitalizzazione del voto, che l’elettore esprime dal proprio Pc dopo essersi identificando con la carta di identità.Sarebbe decisamente troppo per i nostri Demostene, che preferiscono rimanere ancorati al nostro “medioevo elettorale”.Altro che era digitale, io mi accontenterei di diventare come gli altri cittadini europei, cioè di votare in un solo giorno.Si teme l’astensionismo?Ma non facciamo ridere! Ai livelli cui siamo arrivati, e le recenti amministrative lo hanno confermato senza tema di smentite, i cittadini non vanno a votare non perchè hanno impegni domenicali, ma perchè non si riconoscono più nelle proposte della nostra classe politica. Quindi non prendiamoci in giro, ed eliminiamo per sempre il voto del lunedì dalle norme elettorali. La domenica basta ed avanza!

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

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