7 Aprile 2022 - 12.26

Crisi UCRAINA – In Italia 21 mila allevamenti a rischio

21mila allevamenti rappresentativi di gran parte della produzione zootecnica nazionale, che garantiscono occupazione a 150.000 persone, sono a rischio per la recente proposta della Commissione europea che in materia di emissioni equipara le piccole stalle agli stabilimenti industriali. È quanto scrive il presidente di Coldiretti Ettore Prandini nella lettera inviata al presidente del Consiglio Mario Draghi, in riferimento alla revisione della Direttiva 2010/75/UE finalizzata ad ampliare il campo di applicazione delle disposizioni in materia di emissioni industriali, estendendole sia all’allevamento bovino sia a nuovi allevamenti di più piccole dimensioni in tal modo considerati alla stregua di stabilimenti industriali

Allevamenti sotto pressione. “Si tratta di adempimenti che – spiega Coldiretti Vicenza – appesantiscono le condizioni degli allevamenti già toccati dall’insostenibile aumento dei costi provocati dalla guerra in Ucraina. Nel contesto dell’evidente emergenza sulla sicurezza e autosufficienza alimentare per l’Italia e l’Europa aperta dal conflitto ucraino-russo, si tratta di misure che penalizzano la produzione nazionale ed europea a favore delle importazioni da paesi extracomunitari (spesso realizzate senza reciprocità quanto a criteri sanitari, ambientali e sociali) e rischiano di porre una tassa indebita sui consumatori”.

La sostenibilità dell’allevamento italiano. “Ciò appare paradossale – prosegue Coldiretti Vicenza – considerando che l’allevamento italiano, anche grazie all’impegno del Governo sulla nuova frontiera dell’economia circolare e delle energie rinnovabili, continua a mantenere una posizione di primato in termini di sostenibilità. Il sistema europeo, dal canto suo, è l’unico al mondo ad aver ridotto le emissioni di gas a effetto serra (del 20% dal 1990) e tale dato potrebbe diminuire ancora guardando all’esperienza italiana, in cui le emissioni costituiscono il 7,1% rispetto al totale”.

Il Governo intervenga. “Le potenzialità di miglioramento – conclude Coldiretti Vicenza – sono alla portata della nostra zootecnia puntando fin d’ora sulla gestione dei residui e sulla produzione di energia rinnovabile attraverso il biogas e il biometano. Confidiamo nell’intervento del Governo italiano, nella direzione già assunta dal Governo francese che detiene la Presidenza di turno dell’Ue fino a fine giugno, affinché nei prossimi passaggi dell’iter legislativo in Parlamento ed in Consiglio UE, la proposta della Commissione sia profondamente rivista”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA