20 Luglio 2022 - 10.14

Crisi di governo, Draghi in Senato: “Dimissioni scelta sofferta” 

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“Le comunicazioni di oggi permettono di spiegare a voi e a tutti gli italiani le ragioni di una scelta tanto sofferta quanto dovuta”. Il presidente del Consiglio Mario Draghi al Senato per le comunicazioni dopo le dimissioni presentate la scorsa settimana.

“In questi mesi, l’unità nazionale è stata la miglior garanzia della legittimità democratica di questo esecutivo e della sua efficacia. Ritengo che un presidente del Consiglio che non si è mai presentato davanti agli elettori debba avere in Parlamento il sostegno più ampio possibile”, ha affermato Draghi.

“Lo scorso febbraio – ha ricordato – il presidente della Repubblica mi affidò l’incarico di formare un governo per affrontare le tre emergenze che l’Italia aveva davanti: pandemica, economica, sociale. ‘Un governo – furono queste le sue parole – di alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula politica. Un Governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili’. Tutti i principali partiti – con una sola eccezione – decisero di rispondere positivamente a quell’appello. Nel discorso di insediamento che tenni in quest’aula, feci esplicitamente riferimento allo ‘spirito repubblicano’ del Governo, che si sarebbe poggiato sul presupposto dell’unità nazionale”.

“L’unica strada è ricostruire daccapo questo patto” di fiducia che teneva insieme la maggioranza, “con coraggio, altruismo e credibilità: a chiederlo sono soprattutto gli italiani”, ha affermato il premier nelle comunicazioni al Senato in cui ha fatto riferimento alle “manifestazioni senza precedenti” per il proseguo del governo che ci sono state in questi giorni “e che è impossibile ignorare”. Ne ha citate “due in particolare”, quella di “2.000 sindaci abituati a confrontarsi quotidianamente con i problemi del territorio” e quella degli “eroi della pandemia”.

Un lungo applauso dell’Aula compatta, da destra a sinistra, ha accolto le parole di Draghi che ha detto di essersi sentito orgoglioso di essere italiano. Il premier si è interrotto, guardando verso i banchi dei senatori, che continuavano ad applaudire. Sono rimasti silenti solo i senatori del M5S.

“La stesura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato a larghissima maggioranza da questo Parlamento, ha avviato un percorso di riforme e investimenti che non ha precedenti nella storia recente”, ha quindi sottolineato Draghi aggiungendo: “Le riforme della giustizia, della concorrenza, del fisco, degli appalti – oltre alla corposa agenda di semplificazioni – sono un passo in avanti essenziale per modernizzare l’Italia”.

“A oggi, tutti gli obbiettivi dei primi due semestri del Pnrr sono stati raggiunti”, ha detto ancora ricordando che “abbiamo già ricevuto dalla Commissione Europea 45,9 miliardi di euro, a cui si aggiungeranno nelle prossime settimane ulteriori 21 miliardi – per un totale di quasi 67 miliardi”.

Il successivo dibattito sulla fiducia – con eventuale voto in serata – partono dunque da Palazzo Madama dove la seduta sarà sospesa in mattinata, dopo l’intervento di Draghi, per permettere al premier di consegnare il testo del suo intervento alla Camera in vista della replica di domani.

Al momento nessun contatto, a quanto apprende l’Adnkronos, c’è stato tra il premier e il leader del M5S Giuseppe Conte. Nulla esclude che i due possano sentirsi nel corso della giornata, ma tra ieri sera e questa mattina la telefonata -che molti attendevano in ambienti 5Stelle- non ci sarebbe stata. Fonti vicine al leader pentastellato sostengono che Conte ascolterà il discorso del presidente del Consiglio per sciogliere la riserva sulla fiducia.

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