Dopo aver ucciso Rita le avrebbe preso il portafogli: Pellizzari indagato anche per rapina
E’ stato arrestato dopo più di un giorno di fuga Pierangelo Pellizzari, il marito 61enne e presunto killer di Rita Amenze, nigeriana da qualche anno in Italia, che avrebbe compiuto 31 anni a dicembre.
I carabinieri del Nucleo Investigativo della compagnia di vicenza l’hanno catturato mentre stava cercando di introdursi nella casa della madre a pochi metri dalla sua abitazione di Villaga. Non ha opposto resistenza e non era armato.
E’ accusato di aver sparato 4 colpi di arma da fuoco alla moglie, nel parcheggio dell’azienda agricola di Noventa Vicentina in cui la donna lavorava, davanti alle colleghe. Dopo l’omicidio si era dileguato e le ricerche si sono concentrate nel vicino comune di Villaga dove nel 2018 si erano trasferiti. Nel 2019 si erano sposati ma da qualche tempo il rapporto si era incrinato e lei se n’era andata dall’abitazione da qualche giorno. A Pellizzari, disoccupato, era stato revocato il porto d’armi nel 2008 e nel 2018 era stato condannato per minacce aggravate e lesioni nei confronti dell’ex convivente. Rita, avrebbe raccontato alle colleghe di quel rapporto al capolinea, delle violenze e soprusi, tanto che era pronta a denunciarlo. Era da poco tornata da un viaggio in Nigeria dove era andata a trovare i suoi 3 figli. Pellizzari è stato interrogato dai Pm e si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Al termine è stato sottoposto a Fermo di indiziato di delitto per omicidio aggravato, porto abusivo di arma, rapina aggravata (dopo l’omicidio avrebbe rubato il portafogli alla vittima) e minaccia aggravata e dopo le formalità di rito è stato condotto presso il Carcere di Vicenza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Tutte le attività di indagine proseguono per rintracciare l’arma, verificarne la provenienza, verificare cosa il Pellizzari avesse fatto prima dell’omicidio e dopo fino alla momento del rintraccio, oltre che capire il movente ed eventuali coinvolgimenti di terze persone nel fatto criminoso e nelle ore della fuga.
Alle fasi di indagine e alle ricerche hanno partecipato quarantina uomini e donne del Comando Provinciale di Vicenza con il supporto delle unità cinofile provenienti da Firenze, il Nucleo Elicotteri di Belluno e la Sezione anticrimine di Padova.