28 Settembre 2022 - 9.03

Presentata una ricerca genetica sulle popolazioni di Stoccareddo e Rotzo

Le popolazioni di Rotzo e di Stoccareddo (frazione di Gallio) presentano un livello di colesterolo più basso della media. Non basta, però, trasferirsi nei suggestivi abitati dell’Altopiano dei 7 Comuni per risolvere i propri problemi di colesterolo, perché più che una questione di luoghi è una questione di Dna.

E’ questo uno dei risultati del progetto di ricerca genetica sugli isolati geografici di Stoccareddo e Rotzo promosso dalla Fondazione Malattie Rare Mauro Baschirotto Onlus e realizzato dal prof. Paolo Gasparini dell’Università di Trieste con il suo team di ricerca e la collaborazione del team di archeologi delle Università di Padova, Sassari, Augsburg sotto la guida del prof. Armando De Guio.

Gli esiti del progetto sono stati presentati questa mattina nella sala Consiglio della Provincia di Vicenza dai ricercatori, gli archeologi e i biologi che hanno condotto le ricerche. Presenti anche il presidente Francesco Rucco a fare gli onori di casa a nome della Provincia, Giuseppe Baschirotto e Anna Albarello, anima e cuore della Fondazione Baschirotto, i sindaci di Gallio Emanuele Munari e Rotzo Lucio Spagnolo, un gruppo di studenti del liceo Lioy di Vicenza, indirizzo scienze applicate, accompagnati dalla dirigente scolastica Rossana Eberle con cui la Fondazione Baschirotto già collabora per la divulgazione scientifica.

Il progetto, iniziato nel 2002, studia le caratteristiche comuni in una popolazione rimasta nel tempo omogenea. E’ il caso dei Baù, da generazioni presenti a Stoccareddo tanto che, come ha ricordato il sindaco Munari, la squadra di calcio per molti anni era composta da soli Baù. Grazie a dati clinici e biologici sono stati ricostruiti i tratti comuni ed è stata tracciata una storia genetica che ha delle ricadute sulla salute dei nostri giorni.

Non solo, ma incrociando i dati genetici con le scoperte archeologiche è stata sottolineata la fase pre-romana nella storia genetica dell’Altopiano, riportando indietro di oltre due millenni le radici culturali e genetiche degli abitanti rispetto alla data della colonizzazione cimbra (post 1100 d.C.). E scoprendo che l’Altopiano dei Sette Comuni ha avuto un ruolo centrale nella storia europea già nella seconda età del Ferro (dal VI-V sec a.C. circa).

Il progetto è ancora in corso e anzi c’è la volontà di interessare altre aree dell’Altopiano dei Sette Comuni.

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